sabato 25 marzo 2017

Questo si che è di sinistra. Questo si che sa come muoversi. Questo si che uomo di sinistra della sinistra della sinistra che più di destra non si può. Ma mandatelo a casa questo incapace e incompetente e metteteci all'università i tanti bravi ricercatori che non hanno le raccomandazioni politiche di Boccia.

Università, l’onorevole Boccia vince il posto da docente all’Università del Molise. Ma spaccia per sua una pubblicazione plagiata

Tra i testi propri presentati per il trasferimento dall’Ateneo di Castellanza a quello di Campobasso con la docenza come professore in Economia aziendale il parlamentare democratico, presidente della Commissione Bilancio alla Camera, ne ha allegato uno che non era farina del suo sacco. La scoperta tramite il Foia 
Il deputato pd Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio alla Camera, si è aggiudicato un posto da professore associato presso il Dipartimento giuridico dell’Università del Molise presentando, tra le altre, anche una pubblicazione plagiata. La procedura selettiva che riconosce al deputato un posto da professore in Economia aziendale è stata approvata dal rettore dell’Università di Campobasso il 17 ottobre 2016. Agli atti del concorso la pubblicazione copiata risulta tra le 12 allegate dal candidato e sottoposte alla commissione.
Il testo in questione è The regulation of local public services between authority and market: United States and Tax increment financing. The case of Chicago, pubblicato nella collana LIUC Papers il 16 dicembre 2004. Il testo, uno dei tre in inglese presentati dal deputato, risulta composto dall’unione di interi brani contenuti in lavori scientifici altrui, che non compaiono tra le fonti. Si tratta della ricerca di Lori Healey e John F. McCormick, Urban Revitalization and Tax Increment Financing in Chicago, pubblicata su Government Finance Review nel dicembre 1999, e di alcune parti del capitolo di Rachel Weber Tax Increment Financing in Theory and Practice pubblicato nel 2003 nel volume Financing Economic Development in the 21st Century, curato da Sammis B. White e altri per l’editore newyorchese M. E. Sharpe.
Il concorso per il posto di professore universitario bandito dall’Università del Molise prevedeva come primo criterio per la valutazione delle pubblicazioni scientifiche “originalità, innovatività, rigore metodologico e rilevanza di ciascuna pubblicazione”. Anche il codice etico dell’Università degli Studi del Molise, dove il deputato pd ha vinto il concorso da professore, dice all’articolo 8 che “l’Università condanna ogni forma di plagio, con l’esplicito divieto di parziale o totale attribuzione a se stessi di parole, idee, ricerche o scoperte altrui, a prescindere dalla lingua in cui queste sono ufficialmente presentate o divulgate”.
Le anomalie della pubblicazione in questione sono emerse soltanto dopo la chiusura della selezione. A metà dicembre 2016 il testo, che fino ad allora figurava come opera originale anche sulla pagina web personale del deputato, subisce un improvviso declassamento a “consiglio di lettura”. Vengono realizzate due modifiche. Nella raccolta online dei LIUC Papers il file viene sostituito e sotto il titolo viene inserita la dicitura “letture consigliate”, con il riferimento ad una delle pubblicazioni copiate. Anche ilcurriculum online di Boccia viene modificato attraverso la sostituzione della voce “pubblicazioni” con la dicitura “pubblicazioni e consigli di lettura”.
Per scoprire se il testo plagiato era stato presentato al concorso è stato necessario richiedere gli atti del concorso all’Università del Molise. La procedura è durata poco più di un mese ed è stata possibile grazie alla legge per l’accesso alle informazioni della Pubblica amministrazione, nota come FOIA, approvata il 23 dicembre scorso. In questo modo, con l’aiuto della onlus Diritto di sapere, che da anni si occupa di accesso civico e oggi supporta chiunque voglia presentare una richiesta di accesso agli atti della pubblica amministrazione, abbiamo ottenuto l’elenco delle pubblicazioni presentate dai candidati, scoprendo che Boccia ha allegato anche quella oggetto della vicenda (leggi l’intervista con la replica di Francesco Boccia a Il Fatto Quotidiano).
L’accesso agli atti, invece, non consente di accertare quale peso scientifico (rispetto alle altre 11) abbia poi avuto quel testo nel giudizio sul candidato Boccia. Ma perché il plagio è un problema serio sia in ambito scientifico che fuori? “Plagiare è come fare un doping del proprio curriculum. Consiste nell’apparire migliore di quanto si è, sottraendo così risorse di carriera o economiche a qualcun altro”, spiega Enrico Bucci, professore di System Biology all’Università di Temple a Philadelphia e autore di Cattivi scienziati, pubblicato da Add editore con prefazione della senatrice a vita Elena Cattaneo. “In alcuni paesi il plagio è un reato. In ogni caso a livello internazionale è riconosciuto come un crimine scientifico perché viene utilizzato a fini di carriera e per ottenere finanziamenti”.
Nel nostro paese la normativa non è altrettanto chiara. “In Italia il plagio è un reato solo ai fini del diritto d’autore e della proprietà intellettuale perché non esiste il reato di frode scientifica” continua Bucci, che è anche fondatore di una start-up (Resis) dedicata all’integrità nella ricerca scientifica. “Il plagio costituisce però un falso se copio un terzo e dichiaro che quell’opera è mia. A quel punto, anche se il falso in atto pubblico è stato depenalizzato, una procedura amministrativa può risultare manipolata e può essere invalidata”.

Di Maio e Di Battista come Gianni e Pinotti

venerdì 24 marzo 2017 11:04 

«Virginia…senti Adriano tuo»

Adriano Palozzi, consigliere regionale del PDL – Forza Italia nel Lazio, ha trovato un modo “originale” per aiutare Virginia Raggi nella gravosa attività di sindaca di Roma. Ovvero, una rubrica video in cui “Adriano tuo” si rivolge a “Virginia” dal suo ufficio con la forma di lettera aperta e in cui “nonostante sia di Forza Italia, ovvero di quegli esseri immondi da allontanare dalla politica, Adriano tuo ti sostiene su come migliorare la vita dei cittadini di Roma”.
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Palozzi, con un romanesco da film, dispensa consigli alla sindaca sugli argomenti più pepati dell’amministrazione. A partire dallo Stadio della Roma a Tor di Valle e dall’addio alle torri deciso dai grillini: «Dalla sera alla mattina, viste le proteste dei tifosi, si può fare lo stadio. Però che facciamo? Grande idea! Leviamo le torri perché noi non speculiamo e non diamo cubature. Virgì, dà retta ad Adriano tuo, te l’avevo detto: senza il ponte carrabile, senza lo svincolo dell’autostrada, senza la Metro B come ce li famo arriva’ sti tifosi? Coll’elicottero? Hai detto ‘sta stupidaggine ai romani che leviamo la cubatura non cambiando nulla invece cambia tutto perché ‘sto stadio è isolato senza le opere. Allora dài retta ad Adriano tuo: ‘ste opere tocca falle. C’Hai cacciato un assessore, Berdini, perché voleva leva’ le torri. E poi che me presenti? Il progetto senza torri? Ora hai messo ‘sto Montuori, non je famo arriva’ avvisi de garanzia, cerca de fa’ lo stadio come Cristo comanda e lascia perde Grillo». In effetti, dategli torto…
Nella terza e per ora ultima puntata Palozzi invece si dedica alla Grande Fuga di Virginia messa in atto all’inizio della settimana proprio mentre erano in programma due convocazioni dell’Assemblea Capitolina sui problemi giudiziari della sindaca e sullo stadio della Roma oltre all’incontro con Roma Multiservizi: «C’era la preparazione per la firma dei Trattati della Comunità Europea, io avevo detto ‘speriamo che lo segue in un certo modo’… d’altronde tutto questo lo fai solo per una decina di mila euro al mese… a proposito, avevi detto ad Adriano tuo che una parte li restituivi, dove sono finiti?».
Insomma, anche il consigliere si sta dedicando ad aiutare istituzionalmente Virginia nel gravoso compito che la Storia le ha dato. Lo fa un po’ perculando, certo, ma in puro stile grillino visto che ricorda le promesse altrui su stipendi e assunzioni finora “dimenticate”. Siamo sicuri che la sindaca apprezzerà lo sforzo. O no?

I grillini lo avevano già individuato il loro medico di fiducia. Povera Italia.

Sul sito del chirurgo accusato di corruzione compare un'intervista "al blog di Beppe Grillo", ma la storia non sembra essere del tutto vera...
NEXT QUOTIDIANO
In questo video pubblicato sul suo sito qualche tempo fa Norberto Confalonieri, chirurgo e primario dell’ospedale Gaetano Pini di Milano, agli arresti domiciliari per corruzione e turbativa d’asta, parla della chirurgia robotica computer assistita in quella che viene presentata come un’intervista al blog di Beppe Grillo. C’è da segnalare però che in realtà l’intervista non è ospitata sul blog di Beppe Grillo né ci sono altri post che parlano di lui sul sito del padrone del MoVimento 5 Stelle.

Norberto Confalonieri e l’intervista «al blog di Beppe Grillo»

Confalonieri, direttore di Ortopedia e Traumatologia al Cto di Milano, è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Gdf. Tra gli indagati anche 4 tra agenti e dipendenti delle aziende da cui la struttura comprava le protesi, le multinazionali farmaceutiche B. Braun e Johnson & Johnson. La Procura di Milano aveva chiesto il carcere anche per tre casi di lesioni su pazienti, ma il gip ha disposto gli arresti domiciliari solo per corruzione e turbativa d’asta. Considerato un luminare della chirurgia ortopedica computerizzata, è stato ospite assiduo in tv per le tecniche «mini invasive» dei suoi 500 interventi l’anno. Di lui parla oggi il Corriere della Sera:
Alcuni medici del Centro traumatologico, che dal 2016 è inserito nell’Azienda socio-sanitaria Pini-Cto, hanno detto di aver litigato con Confalonieri perché impiantava troppe protesi. Uno racconta che fu operata una disabile ad alto rischio-vita: «Dopo aver discusso con lo staff si è deciso un intervento di minore impatto visti i solleciti di Confalonieri e della madre della paziente», che morì per insufficienza respiratoria dopo l’operazione. Una volta lasciò il femore rotto a una 70enne su cui aveva sperimentato tecniche da applicare su un’altra paziente: «L’ho rotto, è andato… per allenarmi su quella che dovevo fare privatamente». Non fece meglio neanche con lei («ho spaccato il femore anche qua… è un periodo di m…») e per rimediare evitando che la donna andasse a Torino, dove «se va in mano a un altro collega sono finito», decise di rioperarla al Cto a carico del servizio sanitario.
Sulla sovraimpressione, insieme al simbolo del MoVimento 5 Stelle, si vede l’indirizzo internet www.5stellemilano.org, che però non è più attivo. Secondo quanto si legge, dal 6 dicembre 2010 il sito doveva essere il sito della lista civica del MoVimento 5 Stelle Milano e in effetti anche l’intervista hostata su Youtube risale al 10 dicembre 2010. È probabile quindi che l’intervista sia stata pubblicata su quel sito ma non sul blog di Beppe Grillo, e che il relativo post sia sparito quando è scaduto il dominio. Nei commenti inoltre ci fanno notare che ci sono due servizi di Confalonieri a Rai Check Up e al Tg regionale:
EDIT: Il 5 Stelle Caso conferma quello che avevamo già scritto:
“Il chirurgo milanese Norberto Confalonieri non è mai stato intervistato dal blog di Grillo, come erroneamente affermato dallo stesso sul suo canale YouTube, ripreso poi da diversi organi di stampa oltre che da alcuni deputati Pd. Il video in questione è stato fatto da un attivista milanese nel 2010, ma non è stato mai rilanciato dal blog come erroneamente riportato”. Così il capogruppo 5 Stelle alla Camera Vincenzo Caso.

E di cosa poteva parlare? Di come si scia sulle dolomiti? Povera Italia!!!!!

La Raggi anche oggi scova il complotto. Ecco la polemica con il Tg1

M5S
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Il discorso di Virginia Raggi diventa un caso politico
 
Nell’anniversario per la celebrazione dei 60 anni dai trattati di Roma oggi il ruolo di padrona di casa  è toccato alla sindaca di Roma Virginia Raggi. Il saluto di benvenuto nella Sala Orazi e Curiazi è stato annunciato in diretta su Facebook ma il live della Rai dell’intervento viene interrotto quasi subito.
Una delusione incontenibile, tanto che il M5S grida immediatamente al complotto e alla “censura”. e sul profilo Facebook della Raggi appare la scritta: “Scusate. Il Tg1 ha censurato la diretta. A breve trasmetteremo il video integrale in differita”.
“Hanno preferito mandare la pubblicità”, ha scritto Grillo sul suo profilo Facebook. Nel momento in cui Raggi pronunciava il suo discorso di benvenuto nell’Esedra del Marco Aurelio, le riprese sono state interrotte e così anche la copertura offerta pressoché in esclusiva dai canali Rai. Infatti oggi i giornalisti Sky sono in sciopero contro l’azienda sulla vertenza esuberi.
Ma c’è da dire che non c’è stata nessuna censura. Infatti poco prima delle 12 il discorso di Raggi è stato comunque mandato in onda: la Rai ha trasmesso nuovamente in differita tutti i discorsi della mattinata, compreso quello della sindaca di Roma.
Ieri solita bagarre al consiglio regionale dopo l'intervento di Graziano. E De Luca ha insultato la Ciarambino
NEXT QUOTIDIANO
Ieri una spettacolare bagarre è andata in scena al consiglio regionale della Campania, dove esponenti del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle se le sono date (politicamente) di santa ragione. All’origine di tutto c’è l’intervento di Stefano Graziano, di cui è stata qualche tempo fa archiviata l’indagine per associazione mafiosa. Rosa D’Amelio, presidente del Consiglio regionale, ha chiesto ai commessi di allontanare i grillini dall’aula. “Prendeteli in braccio e sbatteteli fuori. Basta, vergognatevi. non avete rispetto dell’aula”, ha detto. Il caos è scoppiato perché Graziano ha chiesto e ottenuto di poter parlare “a titolo personale”, delle vicende giudiziarie, tutte archiviate. “La pronuncia dei magistrati non cancella le sentenze emesse sui social network dal Movimento 5 Stelle”, ha affermato, ricordando “la feroce campagna mediatica messa in atto contro di me”, evidenziando “contraddizioni nel suo modo di fare: prima il processo mediatico poi, a 48 ore dalle assoluzioni, ha detto di non aver mai ‘polemizzato contro di me né di aver mai messo in atto, con gli altri, alcuna feroce campagna mediatica”.
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I consiglieri campani M5S cacciati dall’Aula

La Ciarambino è insorta, interrompendo più volte Graziano. D’Amelio ha provato a riportare l’ordine in aula, così da consentire a Graziano di terminare il suo intervento. Ma non è stato possibile, per le interruzioni dei grillini. Ciarambino ha abbandonato l’aula in segno di protesta, insieme con Maria Muscarà, dello stesso gruppo. Dentro, ha continuato Gennaro Saiello, per il quale Graziano “sta solo spostando l’attenzione per non parlare della fiducia posta sul collegato”. Ciarambino è rientrata in aula e, a questo punto, D’Amelio ha chiesto l’intervento dei commessi per riportare l’ordine in aula. A rendere ancora più trash gli insulti di Vincenzo De Luca alla Ciarambino, definita “chiattona” e “una che disturba anche a 100 metri di distanza”.
“Questa maggioranza e De Luca usano le istituzioni, neanche come salotto, ma come bagno di casa loro”, ha replicato in aula la capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Campania. “Ne fanno quello che vogliono, si mettono sotto i piedi il regolamento richiamando il fatto personale – ha affermato – che non sussiste perché questo prevede che un consigliere possa intervenire quando nel corso di una discussione viene citato”. “Ma il Consiglio non era iniziato, bisognava lasciar fare a Graziano lo show personale e consentire alla D’Amelio di esprimere la sua solidarietà – ha aggiunto – Siccome nel discorso di Graziano, noi siamo stati citati abbiamo chiesto di poter intervenire sul fatto personale e non ci è stato permesso”. “E’ una gestione del tutto personale che dice che queste persone non hanno rispetto per la democrazia e per le istituzioni e le utilizzano come cosa loro”.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...