mercoledì 18 ottobre 2017

Tratto dallo Spiffero.

PALAZZO LASCARIS

“Sono stata discriminata” Batzella lascia i Cinquestelle


La consigliera valsusina abbandona il gruppo M5s nel Consiglio regionale. È la prima defezione interna ai grillini in questa legislatura. "Atteggiamenti subdoli mi impediscono di svolgere in maniera adeguata il mio ruolo. Gerarchia prevale sui meriti"
Fino a oggi sono apparsi come un monolite a Palazzo Lascaris eppure nel gruppo del Movimento 5 stelle il malcontento montava. Oggi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la prima defezione di questa legislatura: lascia la formazione grillina Stefania Batzella, esponente valsusina classe 1972, eletta nel Consiglio regionale del Piemonte con 1.298 voti. Batzella, sarda di origini ma ormai da tempo trapiantata nel Nord Italia, vive a Susa, dove svolge la professione di ostetrica, ed è una convinta No Tav. È la prima defezione che subisce il gruppo pentastellato in via Alfieri in questa legislatura. Nel quadriennio scorso, invece, ci fu il precedente del divorzio tra Davide BonoFabrizio Biolè.
Di seguito la nota con cui la consigliera Batzella annuncia il suo addio.
È una decisione sofferta ma obbligata quella di lasciare il gruppo del Movimento 5 stelle ma, ad oggi, non ci sono più le condizioni perché io rimanga. La solidarietà, il sostegno e la collaborazione che dovrebbero tenere legate delle persone all’interno di un gruppo consiliare sono venute meno già da diverso tempo, soprattutto da parte di alcuni colleghi. Ho principi e valori ben saldi, ho sempre lottato, per sensibilità personale e per appartenenza professionale, per le pari opportunità e contro le discriminazioni e per queste ragioni è diventato impossibile restare all’interno di un gruppo nel quale io per prima mi sento discriminata e lesa nella dignità.
Atteggiamenti subdoli mi impediscono di svolgere in maniera adeguata il ruolo per il quale sono stata eletta e di occuparmi in maniera incondizionata di alcune problematiche rispetto alle quali ho precise deleghe ed obiettivi. Non intendo più sottostare a dinamiche che non condivido né come rappresentante di un’istituzione né tantomeno come individuo.
Ultimo in ordine cronologico il caso " baby pit stop" rispetto al quale la collega Frediani ha rilasciato, nei giorni scorsi, dichiarazioni di cui non sono stata minimamente informata e che ho appreso solo successivamente da comunicazioni inviate ai mezzi stampa. Si tratta di un progetto che mi ha vista coinvolta in prima persona come presidente della Consulta Elette e che ho portato avanti in modo trasversale coinvolgendo anche altre forze politiche poiché al centro c’era e c’è la famiglia.
Non è la prima volta che, non vengono rispettate le mie deleghe e competenze all’interno del gruppo, ignorando o non riconoscendo il lavoro svolto. Lo slogan "uno vale uno", tra i principi fondanti del Movimento 5 stelle, sembra invece non trovare applicazione all’interno del gruppo, dove le gerarchie prevalgono sugli spazi, sul bene comune e sui meriti.   
Intendo continuare a lavorare e a portare avanti, con tenacia e coerenza, le istanze della gente comune, così come richiesto dal ruolo che ricopro, dedicando particolare attenzione ai temi legati alla sanità, alle pari opportunità, alle politiche sociali e ai diritti civili. Non sono cambiata, ero e resto una donna libera. Sosterrò, senza alcun preconcetto ideologico, ogni tipo di battaglia politica che metta al centro la persona, cosi come mi opporrò a quei provvedimenti che non siano in linea con i miei principi e i miei valori.

I consiglieri regionali grillini si dicono “delusi e stupiti” dalla scelta di Batzella di lasciare il gruppo pentastellato e, respingendo le accuse, chiedono le sue dimissioni dal Consiglio regionale. “Ora si dimetta subito dal Consiglio regionale - esortano - in coerenza con quanto affermato per anni da eletta, lasciando il posto a chi si riconosce nel Movimento 5 Stelle”.

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