mercoledì 18 ottobre 2017

La rilevazione SWG: a sinistra del PD calano tutti ma il 66% vuole l'unità
ADMINTEST
I partiti alla sinistra del Partito Democratico perdono un punto a settimana nei sondaggi di SWG, che oggi ne parla sul Messaggero in un articolo a firma di Enzo Risso, direttore dell’istituto di sondaggi. E nell’area di sinistra la posizione di Pisapia, che prevede una formazione ampia di centrosinistra senza chiudere al PD, è quella più popolare rispetto a Speranza, che vuole costruire un’alternativa al renzismo e non vuole allearsi con il Partito Democratico. Di più: sempre secondo SWG, La decisione di Mdp di sancire l’allontanamento da Giuliano Pisapia, non è stata salutata positivamente dall’opinione pubblica (il 22% dà ragione a Speranza e il 44% a Pisapia) e non è del tutto condivisa neanche dagli elettorati di riferimento (il 40% degli elettori Mdp si schiera con l’ex sindaco di Milano).
sondaggio partito democratico
Il sondaggio sul PD e sui partiti alla sua sinistra (Il Messaggero, 15 ottobre 2017)
La base del centrosinistra, al fondo, non si è arresa all’idea della divisione. La spinta unitaria resta forte e coinvolge il 57% dell’elettorato di riferimento. In particolare si dice favorevole a una coalizione unitaria il 75% degli elettori Pd. Su questa posizione sono schierati anche il 50% degli elettori di Mdp (con il 44% che è contrario), il 74% dei supporter dell’ex sindaco di Milano e il 49% degli elettori di Sinistra Italiana (con il 40% contrario). Il 66% degli elettori di centrosinistra voterebbero una lista della coalizione anche se non gradiscono Renzi.
I partiti alla sinistra del PD quindi si trovano di fronte a un bivio, che non ha facile soluzione: anche perché uno degli argomenti su cui più spingeranno i politici in questa campagna elettorale sarà il voto utile, ovvero quello dato al partito che può vincere invece che a quello che rischia di trovarsi dopo le elezioni fuori dal parlamento. O accettano in qualche modo un patto con Renzi, magari fatto di una desistenza nei collegi uninominali, oppure rischiano di fare la fine della formazione di Ingroia nel 2013.

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