sabato 30 luglio 2016

Roma, rifiuti: le senatrici Pd contro Muraro. "Altro che onestà, è monnezzopoli"

 Rosato: "Si valuti ipotesi dimissioni". Di Biase: "La Raggi riferisca in Aula". Lo scontro con Fortini: "Lei doveva controllare gli uomini di Panzironi". L'assessora: "Indagata? Pronto un dossier"
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La nostra Roma invasa dai rifiuti e un'assessore che si professa estranea a tutto ma poi lavora per Ama da anni. Un film: #monnezzopoli. A Roma spazzatura in ogni dove e un'assessore ai rifiuti che ha interessi in Ama. Altro che onestà. #Monnezzopoli #Muraro. La neo assessora #M5S a Roma #Muraro consulente di Ama da oltre 10 anni. Non bastano dirette streaming per essere trasparenti! #monnezzopoli". 

Così le senatrici del Pd Monica Cirinnà, Rosanna Fillippin e Francesca Puglisi, su Twitter mentre non si placa lo scontro tra l'ad di Ama dimissionario Daniele Fortini e l'assessora all'Ambiente. Fortini  in un'intervista a Repubblica di oggi ribadisce che durante i suoi 12 anni in Ama Muraro aveva una retribuzione " equiparata a quella di un importante dirigente e aveva incarichi di grande responsabilità: era addetta al controllo ambientale dei quattro impianti Ama, compreso il tmb di Rocca Cencia dove ha effettuato il blitz, concludendo che l’impianto è in condizioni vergognose. Muraro inoltre conosceva i capi impianto, prima che li assumesse l’ex ad Franco Panzironi, arrestato per Mafia capitale, attraverso la selezione di quella stessa commissione di cui alcuni componenti sono stati condannati nel processo Parentopoli". Poi sempre Fortini a SkyTg24 a ggiunge: "Roma è in una condizione di estrema precarietà e fragilità, che può determinare, se non ci sono correzioni necessari, il formidabile rischio di infiltrazioni anche della criminalità organizzata. Credo che la commissione bicamerale debba alzare il livello di guardia".

La Muraro dal canto suo replica: "Se sono stata contattata dalla Procura? No. Cosa farei se dovessi essere indagata? Non posso pensare a una cosa che non è nella mia disponibilità. Ma ho pronto un mio dossier, lo tirerò fuori al momento giusto".

E oggi l'affondo delle senatrici Pd. "A Roma sulla vicenda dei rifiuti si sta delineando un quadro preoccupante e fosco - dice Alessia Rotta responsabile della comunicazione dei Dem - Attorno alla figura della neo assessora Muraro nella giunta Raggi si intrecciano legami poco trasparenti che riportano indietro la Capitale di almeno venti anni, visti i rapporti con Alemanno e quelle consulenze per l'Ama protrattesi per 12 anni, che le hanno fatto incassare oltre un milione di euro grazie a un contratto rivalutato per mano di Panzironi". Che aggiunge: "Alla faccia della trasparenza, se poi a tutto questo si aggiunge anche figura di Alfonso Marra ex collaboratore di Alemanno e fedelissimo di Panzironi e ancora tra i più stretti collaboratori della raggi. Raggi non ha nulla da dire rispetto a tutto ciò o ha anche dimenticato che è stata presidente della Hgr, società di proprietà di Gloria Rojo, segreteria di Panzironi in Ama?".

Mentre in presidente dei deputati Pd, Ettore Rosato chiede alla sindaca di valutare se Muraro può restare. "Trasparenza non è un filmino su Facebook e onestà non è uno slogan elettorale. Quello che infastidiva era la presunzione con cui i grillini in campagna elettorale professavano onestà e soluzioni rapide.
Una volta arrivati al governo - ha sottolineato- la musica è cambiata: Roma è sporca né più né meno (anzi di più) di prima che la Raggi fosse eletta sindaca: ed è stata lei a dire che il problema lo avrebbe risolto tre settimane fa. Però nel frattempo si è scoperto che chi dovrebbe risolvere il problema, l'assessora all'Ambiente Paola Muraro, s'è presa un milione di euro in consulenza da quell'Ama che oggi accusa di inefficienza e ritardi. E ancora. La stessa non ha mai svolto un ruolo utile all'azienda mentre il suo stipendio lievitava con l'ex ad Panzironi condannato a 5 anni per Parentopoli"

 "La sindaca Raggi venga lunedì in Aula Giulio Cesare a riferire sull'assessore Muraro. I Cinque Stelle mettano in pratica la trasparenza che finora hanno solo predicato". A chiederlo é la capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina, Michela Di Biase, che ha presentato un'interrogazione alla sindaca per chiedere chiarimenti su "quale ruolo ha avuto l'assessore Muraro, prima di assumere l'incarico di  giunta, rispetto ad Ama, quali compensi abbia percepito dall'azienda e se abbia avuto incarichi professionali di qualsivoglia natura, con altre aziende pubbliche o private del settore gestione rifiuti".

"Gli attacchi del Pd sono una medaglia al
 valore, perché dimostrano che sui rifiuti abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora. A causa dei partiti hanno sempre pagato i romani negli ultimi anni, ora, con il moVimento 5 stelle al governo, paghi chi ha sbagliato. La città è con noi e sappiamo che Ama ha le potenzialità per ripulire la città. Bisogna rimetterla in moto e introdurre un'amministrazione che la sappia gestire in modo trasparente e produttivo", replica su Facebook il gruppo M5S Roma.

Un paese corrotto, corrotto, corrotto perché corrotti sono gli italiani.

“Concorsi truccati per l’Esercito”, l’algoritmo per superare i test dettato nelle scuole di preparazione

“Concorsi truccati per l’Esercito”, l’algoritmo per superare i test dettato nelle scuole di preparazione
Giustizia & Impunità

"Allora ragazzi la cosa è semplice basta, tutto si basa su quattro numeretti, da dove vengono fuori questi numeretti", è uno stralcio delle intercettazioni agli atti dell'inchiesta della procura di Napoli che ha già portato all'arresto di quattro militari 
L’intercettazione è strabiliante. Dimostra che l’algoritmo messo a punto per rispondere esattamente ai quiz, fare un passo importante verso la vittoria del concorso, arruolarsi in “ferma volontaria quadriennale” nell’Esercito e nella Marina, e puntare dritti verso il posto fisso nelle forze armate o di polizia, veniva dettato a mo’ di lezione a intere classi di scuole private. Sono le 11.40 del 26 giugno scorso. Gli studenti di una scuola di preparazione ai concorsi nel napoletano sono in ascolto. Parla S. V., uno della cricca degli indagati. Viene messo in viva voce.
S. V: “Allora mi sentite ragazzi, ragazzi mi sentite, pronto mi sentite, mi sentite adesso?… Allora ragazzi la cosa è semplice basta, tutto si basa su quattro numeretti, da dove vengono fuori questi numeretti, i numeretti vengono fuori dal numero uno quindi il primo numero viene fuori dal numero della domanda a cui stiamo rispondendo è un numero crescente che va dal 1 a 116 perché sono 116 domande, anche le 16 facoltative di inglese, quindi ricaviamo il primo numero dal numero della domanda a cui stiamo rispondendo ad esempio stiamo rispondendo alla 18 segniamo il numero 18, il secondo numero viene fuori dal numero della scheda estratta, quei giorno il presidente di commissione dice è stata estratta la scheda numero 17 e segniamo 17, il terzo numero è un incognita vi viene fornita la sera prima e vi verrà detto “ il treno sarà sul binario ad esempio numero 5″ e voi tenete in mente questo numero, il quarto numero viene fuori dalla somma delle lettere che compongono la prima paroladella domanda precedente non successiva a quella che stiamo rispondendo…”….
L’algoritmo è complicato, la lezione è lunga e ve ne risparmiamo il prosieguo. La trascrizione integrale è nelle carte dell’inchiesta condotta dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Finanza di Napoli, agli ordini del colonnello Giovanni Salerno, e coordinata dal pm di Napoli Stefania Buda. Una delle tante indagini sui concorsi truccati nelle forze armate che da mesi impegnano gli uffici inquirenti partenopeiA dicembre i pm Giancarlo Novelli e Valter Brunetti hanno chiesto e ottenuto l’arresto di tre finanzieri che promettevano l’ingresso nelleFiamme Gialle in cambio di cospicue somme di denaro; a maggio l’arresto di un carabiniere infedele e accusato di essere una spia della camorra – inchiesta del pm Maria Di Mauro – lambisce l’ex segretario di un generale, indagato e perquisito alla ricerca di prove su interventi nei concorsi per entrare nell’Arma; nei giorni scorsi la Procura di Napoli Nord ha arrestato due ufficiali, tra i quali un finanziere già indagato e messo ai domiciliari a dicembre dai colleghi del capoluogo. E altre inchieste bollono in pentola.
Sulle scrivanie dei pm c’è la fotocopia di un articolo de Il Mattino dell’8 giugno: parla del concorso per selezionare 559 allievi di polizia, segnala che ben 194 candidati hanno risposto esattamente a tutte le 80 domande, e la stragrande maggioranza di loro sono campani. Forse non è una coincidenza. Di questo “concorsone” parlano al telefono alcuni indagati, i toni sono preoccupati. Ce n’è abbastanza per parlare di una epidemia di investigazioni che scoperchiano un malcostume diffuso e una cultura deviata alla radice: aspiranti tutori della legge che vogliono diventarlo imbrogliando e commettendo un reato. Ossimori viventi. Aiutati in questo percorso truffaldino da militari, ufficiali e sottufficiali che hanno a disposizione determinate scuole di preparazione al concorso. Scuole che col tempo hanno conquistato la fama di essere “i canali giusti” per vincere i concorsi e ottenere il posto fisso. E dove si può impunemente “dettare” una lezione su come rispondere esattamente ai test senza studiare.
La Finanza sta lavorando su nove concorsi indetti dal luglio 2015 in poi. Due bandi di reclutamento di ferma volontaria di un anno nell’Esercito; il concorso per la ferma quadriennale relativo alla “lezione” in viva voce sull’algoritmo (uno dei più appetiti); il concorso di settembre 2.015 per 490 allievi marescialli del ruolo ispettori dell’Arma dei carabinieri; il concorso per 1050 allievi carabinieri in ferma quadriennale riservato ai volontari delle forze armate; un altro concorso per il reclutamento di carabinieri, 1.096 allievi in ferma quadriennale; il concorso per allievi agenti della Polizia Penitenziaria; il concorso per gli agenti della Polizia di Stato di cui scrive Il Mattino; un concorso per 605 allievi marescialli in Guardia di Finanza. Praticamente i concorsi per tutte le divise che dovrebbero difendere la legge dello Stato.
Gli incroci tra le diverse indagini napoletane hanno stabilito che esiste una rete sul territorio in grado di accedere a notizie riservatissime sui bandi e sulle domande dei test. Non siamo di fronte a cialtroni che spillano denaro come il Totò di Lascia di Raddoppia che suggeriva diversi cavalli a diversi scommettitori per poi andare a incassare la provvigione da colui che vinceva la puntata. Siamo invece davanti a un “sistema”: con ruoli e gerarchie, in grado di assicurare il “risultato”. Nelle telefonate intercettate si fa spesso riferimento “ad amici a Roma” dai quali “sarebbero arrivate notizie”. In altre conversazioni si fa riferimento all’algoritmo. Che funziona per passare i test (e dunque presupporrebbe agganci con chi scrive le domande e i software di valutazione). Ma l’algoritmo, da solo, non è garanzia di arruolamento. Lo sa bene N. F., intercettato con C. F., uno dei mediatori. N. F. ha “acquistato” per 6.000 euro la formula. Non ha ottenuto un punteggio sufficiente a conquistare la ferma perché le altre prove non sono andate benissimo. Infatti, come è chiaro nel corso della telefonata, N. F. non ha comprato “il pacchetto completo” da 50.000 euro, l’unico che assicura ilpercorso netto fino alla vittoria. Ora però ci sono debiti da onorare. L’intercettazione del 13 aprile scorso.
C. F. Stammi a sentire, quello sta venendo da me perché vuole quello che si era pattuito
N. F. No, ma papà non ti sta negando nulla, e che sicuramente, cioè ovviamente noi non sappiamo se sono dentro o fuori.
C. F. Allora, tu vai a fare le visite?
N. F. Sì
C. F. Punto, questo mi interessa. Che significa dentro o fuori, dentro o fuori che cosa?
N. F. Che supero.
C. F. Ma tu credi.,….tu hai superato i test. A noi, noi abbiamo comprato la formula per il test, non abbiamo comprato il tutto. Hai capito Nicola?
N. F. E sì, ma che lo tengo la formula del test, cioè…
C. F. Ma tu senza quella cosa, dove andavi, spiegami… .senza quella formula tu dove andavi?
N. F. Non avrei fatto assolutamente nulla, ma pure ora ho un punteggio che io non vado da nessuna parte.
C. F. Ma allora, … io devo mantenere I’impegno, vedi a me la cosa, questo mi sta..mi dispiace adesso.
(…)
C. F. Allora fermati un attimo, una raga… un ragazzo, un ragazzo che e andato l’altro ieri ha preso sessanta. ..ha preso sessanta, che significa? Che la cosa ha funzionato, che poi il resto qualcosa se l’aveva studiato, allora se tu mi dicevi, Ciro, io sono, scusa il termine che dico, un asino perché non ho studiato niente, dicevo N. non fare un cazzo, perché ti pigli un brut….un voto basso. Te l’ho detto questo? Questo è solo un paliativo, è per aiutarti a pigliare qualcosa in più, giusto?
N. F. Sì C. ma se quel ragazzo deve ringraziare San Rocco, non sa… non lo so chi deve ringraziare, ma è scontato che papà spende… io spendo 6.000 euro ma con la sicurezza di entrare, cioè non avrei mai speso 6.000 euro per fare solo i quiz.
C. F. No, no. Gli accordi erano solo i quiz.
N. F. Allora sicuramente non ci siamo capiti.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...