sabato 2 gennaio 2016

Il senatore che si fa i selfie nel fango con i pantaloni immacolati

Nell’intervista rilasciata oggi da Serenella Fucksia al Corriere della Sera c’è un riferimento piuttosto velato a un senatore che «si fa i selfie nel fango con i pantaloni immacolati»:
Ma lei è stata criticata anche per diversi atteggiamenti un po’ fuori dalle righe. Per esempio, ha elogiato il senatore Francesco Molinari, un ex 5 Stelle…
«Preferisco parlar bene di uno che lavora, competente piuttosto che vedere quelli che si fanno i selfie nel fango con i pantaloni immacolati solo per farsi vedere».
A cosa si riferisce la Fucksia? Il sospetto è che il riferimento sia a questa foto di Nicola Morra pubblicata a metà agosto sulla pagina facebook del senatore:
nicola morra pantaloni
Sono a Rossano, comune colpito dall’alluvione. Stiamo spalando il fango per liberare strade ed abitazioni. Servono pale (e braccia). Chi può le porti, aiutiamo come possiamo.

All’epoca molti fecero notare che pantaloni e scarpe del senatore fossero immacolati (in un’altra foto le scarpe erano sporche, però) e che quella del senatore fosse una semplice photo opportunity. L’episodio viene ricordato oggi dalla Fucksia, che magari le scarpe non le aveva sporche, ma aveva tanti sassolini da togliersi.

Devastata la sede Pd di Sampierdarena. Guerini: “Non ci fermeranno”

Pd
sampierdarena
Il circolo di Sampierdarena al quale è iscritta il ministro Pinotti devastato dai vandali. Porte e finestre prese a picconate, scritte misteriose sui muri e alcuni faldoni dati alle fiamme.
Ieri sera il circolo di Sampierdarena, al quale è iscritta il ministro Pinotti, è stato devastato da vandali. Nel circolo, al primo piano di un condominio, sono stati bruciati alcuni faldoni, hanno tentato di smurare la cassaforte sono state distrutte a picconate la porta, le vetrate interne, mobili e scrivanie. Sull’episodio indaga la Digos della Questura e carabinieri del Nucleo Radiomobile e di Sampierdarena.
Il segretario provinciale del Pd di Genova Alessandro Terrile su Facebook esprime tutta la sua solidarietà: “Stasera hanno devastato il Circolo PD Sampierdarena. Hanno preso a picconate porte, finestre e la cassaforte, e dato fuoco a qualche faldone di archivio. La violenza, da chiunque provenga, non fermerà l’impegno delle democratiche e dei democratici di Sampierdarena. A loro e al segretario Andrea Etzi la solidarietà di tutto il PD Genovese. Le forze dell’ordine stanno indagando e non escludono alcuna pista. In attesa di capire le motivazioni del gesto criminale la nostra risposta sarà quella di rimettere tutto a posto e riprendere il nostro lavoro”.
Anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e il responsabile nazionale Giustizia David Ermini hanno voluto manifestare su Twitter la loro vicinanza agli iscritti del circolo.

Perfettamente d'accordo.

Il 2016 sia dedicato a ricostruire il Pd sui territori

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I circoli non possono più essere gestiti come una volta, ma bisogna iniziare un processo di apertura e di riorganizzazione del partito
Sono assolutamente d’accordo con l’articolo di Zuglian e sarebbe sicuramente utile aprire un dibattito più diffuso. Vengo da una esperienza di partecipazione e gestione di una sezione/circolo locale per oltre 40 anni e mi rendo conto che questo tipo di esperienza non può essere ripetuta come nel passato. Rimango però convinto che deve essere rivalutata una gestione locale del territorio, usando metodi e strumenti diversi.
Sono totalmente d’accordo che al centro ci devono essere i “progetti” di un Paese, di un territorio (lo sostengo da decenni) perché è con questi che bisogna confrontarci e operare concretamente per dare un riscontro immediato alla popolazione amministrata, seppur in modo parziale e con fasi progressive di evoluzione (step by step). Sostenere “per fortuna c’è ancora chi pensa che la politica è fatta anche di coerenza e linearità nelle scelte”, concetti che non significano nulla, troppo spesso ripetuti da un area che si definisce di “sinistra”, significa non aver capito gli ultimi 60 anni di storia della sinistra italiana.
Nell’anno 2016 dovremo, a cominciare da Renzi e segreteria/direzione, dedicarci ad assemblare e restaurare il nostro Pd soprattutto nelle sue funzioni periferiche, direttamente interconnesse con la governance del partito centrale. Va sicuramente rilanciato il ruolo del e sul territorio e condivido la necessità, anche organizzativa, di “individuare – come scrive Zuglian – queste mille persone, scelte per competenze che possano affiancarsi ai circoli e agli iscritti, non possono che dare una mano a tutti noi. Perché fa male vedere persone che vorrebbero partecipare ma si sentono respinte dai circoli e si allontanano”.
Ma ci sono dirigenti locali e nazionali disposti a mettere in moto, in modo creativo e dinamico, questo processo?

Houston abbiamo più di un problema.

CHIARA GIANFERRARI SI DIMETTE DA CONSIGLIERE M5S PARMA E DAL MOVIMENTO

chiara-gianferrari-matteoderricoChiara Gianferrari consigliere del Movimento 5 stelle al comune di Parma si è dimessa ieri dall’assemblea comunale e dal Movimento.

“Questo atto segna anche la mia uscita dal Movimento 5 Stelle nazionale”, scrive Chiara Gianferrari.

“Sono entrata per impegno e passione quando ancora in Italia non lo si conosceva. 
Eravamo pochi, non avevamo comuni, né parlamentari, ma gli ideali su cui il M5S si fondava erano chiarissimi e intoccabili. 
Sia come attivista prima, che come consigliera poi, ho sempre espresso con limpidezza ed onestà il mio pensiero, rispetto ad una gestione nazionale i cui modi, sistemi e toni sono noti a tutti, così come la loro rispondenza ai valori per i quali avevamo così tanto lottato. 

Ogni impegno politico però, ha sempre due volti, uno nazionale e uno locale.

Per ciò, ho scelto in questi anni di proseguire, restando al fianco del Sindaco e di tutto il Gruppo di Maggioranza, 
perché stimo e conosco l’onestà e l’impegno instancabile che spendono ogni giorno, senza secondi fini nè benefici personali, sacrificandosi al massimo delle loro possibilità, nonostante una pioggia costante e spropositata di attacchi che abbatterebbe chiunque. 
Un lavoro psicologicamente molto pesante, ma portato avanti anche con la gioia dei risultati ottenuti, pensando unicamente al bene della nostra città, senza cedere a scelte che porterebbero meno contestazioni oggi e facili voti un domani, ma che sarebbero poi insostenibili per il nostro Comune, che ci è stato consegnato a pezzi, e che abbiamo dovuto faticosamente ricostruire”.

“Fare il consigliere è un ruolo importante, delicatissimo, è l’anello che unisce i cittadini con il Comune, e sentendo di non riuscire più a dedicare ad esso il tempo e la dedizione che richiederebbe, scelgo di ritirarmi”, prosegue.

Qui il testo integrale della lettera di dimissioni di Chiara Gianferrari: http://www.dettochiaramente.it/lettera-dimissioni-chiara-gianferrari-consigliere-comunale-movimento-5-stelle


FORTAPASC

Da oggi al policlinico S.Matteo non si entra con il burqa (passamontagna e casco). I leghisti hanno sentito il dovere di inserire in un regolamento quello che già esiste in una legge dello stato italiano.
Mi viene da sorridere. E' come se a Pavia, per adeguare il regolamento comunale in tema di sicurezza, affiggessi dei cartelli nei quali proibisco di rubare dalle bancarelle del mercato.
Veramente fantasioso come perdono tempo i leghisti in politica.
Ed ecco perché è venuto il momento, visto che Calderoli cita sempre la Francia in materia di sicurezza, che le regioni, fonte continua di scandali e di corruzione, vengano eliminati.
Torniamo al sistema Francese centralista. In fondo non abbiamo bisogno di pagare con i nostri soldi giunte regionali che fanno i doppioni del governo centrale assai più efficace di loro.

Che cosa si deve fare per avere un voto in più.

Divieto di burqa, al San Matteo i cartelli di Maroni
PAVIA Il divieto è entrato in vigore ieri. E gli ospedali pavesi si sono già adeguati. Sulle porte di ingresso del pronto soccorso del San Matteo sono affissi i cartelli inviati il 31 dicembre dalla Regione Lombardia: divieto di ingresso «a volto coperto in ospedali ed edifici pubblici regionali» per chi indossa caschi integrali, passamontagna e burqa. Il documento era accompagnato dalla delibera regionale approvata lo scorso 10 dicembre. Il messaggio - tradotto anche in inglese, francese e arabo - mostra tre immagini esplicative: casco, passamontagna e burqa barrati da una ccrocetta. Gli ospedali sono obbligati ad esporre i cartelli e ad allontanare chi non rispetta la nuova normativa. «Esiste una legge nazionalein tal senso e noi abbiamo solo adeguato il nostro regolamento» aveva chiarito Maroni al termine della riunione di giunta che ha varato il provvedimento. «I gravi episodi di terrorismo che si sono verificati nelle ultime settimane ci hanno indotto a rafforzare le misure di sicurezza». La Regione verificherà successivamente, in occasione di un prossimo incontro con le direzioni strategiche, le misure adottate nelle strutture. (m.g.p.)

venerdì 1 gennaio 2016

Per le donne, per le donne intelligenti, per le scienze, per il merito. Tutto fuori dall'Italia. Nessuno poteva dare in Italia un incarico prestigioso a questa donna? Ci meritiamo solo Salvini e Grillo?

Fabiola Gianotti nuovo direttore generale del Cern. "Non vedo l'ora di scoprire che cosa la Natura ci riserva"

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Eccellenza e innovazione, attenzione alla formazione dei giovani e l'emozione di trovarsi sulla soglia di qualcosa di nuovo e imprevisto: Fabiola Gianotti è da oggi la prima donna alla guida del Cern nei 61 anni di storia del laboratorio europeo di fisica delle particelle. "Non vedo l'ora di scoprire che cosa la Natura ci riserva", ha detto all'ANSA il nuovo direttore generale del Cern.
Con Fabiola Gianotti per la terza volta un italiano è a capo del più importante laboratorio di fisica delle particelle a livello internazionale. Il primo era stato il Nobel Carlo Rubbia, dal 1989 al 1994, seguito da Luciano Maiani (dal 1999 al 2003). Un altro italiano, Edoardo Amaldi, era stato tra i fondatori del Cern. Al momento della sua nomina, annunciata nel novembre 2014, Gianotti aveva detto di voler lavorare in nome di scienza e pace, ed ora è pronta a realizzare il suo programma: "mi adopererò - ha detto - per espandere l'eccellenza del Cern nella ricerca scientifica in fisica fondamentale e nello sviluppo di tecnologie innovative. La formazione dei giovani e la collaborazione pacifica di migliaia di scienziati di tutto il mondo sono altri aspetti cruciali della missione del Cern".
Nata a Roma 53 anni fa, Fabiola Gianotti ha studiato a Milano ed è stata fra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs, annunciata nel luglio 2012. E' stata un'avventura indimenticabile, ma il periodo che si sta aprendo al Cern promette di non essere da meno. Il più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) ha infatti cominciato a funzionare all'energia record di di 13.000 miliardi di elettronvolt (13 TeV), aprendo territori inesplorati della fisica. Le attese sono grandissime, come dimostra il fermento che sollevato dai dati preliminari che sembrerebbero indicare una nuova particella, ma tutti da confermare. "La prudenza è d'obbligo - ha rilevato Gianotti - perché le indicazioni che abbiamo finora sono estremamente deboli; potrebbero essere il primo vagito di una nuova particella o semplicemente una fluttuazione statistica. Ne sapremo di più a metà del 2016".
Al di là di questi indizi, i dati dell'Lhc potranno rispondere a molte domande cruciali della fisica. "L'Lhc - ha osservato Gianotti - è stato concepito e costruito per affrontare numerose questioni aperte nella nostra comprensione della fisica fondamentale. La scoperta del bosone di Higgs ci ha permesso di far luce su uno dei misteri che ci hanno accompagnato per decenni: l'origine delle masse delle particelle elementari. Altre domande importanti e affascinanti attendono risposte. Fra queste la composizione della materia oscura, che costituisce circa il 23% dell'universo. E poi: perché l'universo è fatto prevalentemente di materia, mentre l'antimateria é scarsissima. Ma ce ne sono molte altre, ed è difficile dire a quali fra queste domande saremo in grado di rispondere più rapidamente, perchè le risposte sono nelle mani della Natura". Senza contare che "l'Lhc potrebbe anche aprire nuovi quesiti di cui oggi non siamo consapevoli".
C'è moltissimo da scoprire, tanto che ormai si parla di una 'nuova fisica' alle porte: di che cosa si tratta? "Ci sono molte teorie di nuova fisica e fra queste la Supersimmetria è fra le più affascinanti", ha detto la direttrice del Cern riferendosi alla teoria secondo la quale ogni particella ha una particella speculare e nascosta. "Ma uno scienziato - ha concluso - deve porsi di fronte alla Natura senza idee preconcette. E la sorpresa, scoprire qualcosa di veramente inatteso e non previsto, è la più bella ricompensa per chi fa ricerca. Non vedo l'ora quindi di scoprire che cosa la Natura ci riserva".

Quando la classe non è acqua. Vi immaginate Salvini presidente del consiglio italiano vicino a B. Obama mentre ascolta Franklin? Viva la bella Italia.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/12/31/aretha-franklin-canta-you-make-me-feel-a-natural-woman-e-barack-obama-si-commuove/458782/?pl_id=50030&pl_type=category

Renzi sfotte Di Maio

“Noi non vogliamo assorbire i Cinquestelle. Anzi, abbiamo fatto di tutto anche per valorizzare alcuni di questi ragazzi. Luigi Di Maio non aveva i voti per fare il consigliere comunale. E’ stato eletto vice presidente della Camera con i voti del Pd. Abbiamo fatto una scommessa istituzionale, convinti come siamo che un investimento su questa nuova generazione potesse essere utile alla democrazia”. Lo afferma il premier Matteo Renzi in un’intervista a ‘Il Mattino’. Quanto ai sondaggi, il premier assicura: “Mah, i sondaggi. A me i Cinquestelle non fanno paura, io ho rispetto di tutti e paura di nessuno. Il giorno prima delle Europee i sondaggi li davano in testa. Hanno preso la metà dei nostri voti. Mi pare che, dove governano, litigano e soffrono. Pensi a quello che sta accadendo a Quarto, a Gela, a Livorno, a Parma stessa. Il problema dei Cinquestelle riguarda loro, non noi”. “Dal mio punto di vista -conclude- dico che se il movimento sarà in grado di esprimere una classe dirigente che sia credibile agli occhi dei cittadini, questo è un bene per la democrazia. Per questo noi abbiamo dato molti voti ai Cinquestelle, anche se loro se lo dimenticano”.
renzi di maio

L’accordo trovato con il M5s sull’elezione dei giudici della Consulta, per Renzi, potrà ripetersi. “Sì, quando si parla di questioni istituzionali. Sulla Consulta loro hanno fatto il nome di un autorevole professore, noi lo stesso, è stato fatto un accordo nell’interesse del Paese. Lo rifarei domattina. Del resto l’esito di quel voto e’ frutto anche di clamorosi errori da parte di Forza Italia, riconosciuti dagli stessi deputati azzurri”. Comunque, assicura, “accordi nell’interesse degli italiani. Questo vorrei che fosse chiaro. Io mi preoccupo sì del governo e del Pd, ma piu’ di tutto mi stanno a cuore i cittadini. Ho l’occasione di fare il lavoro piu’ bello del mondo: il capo del governo nel Paese piu’ bello del mondo. Non sono interessato ad ali

Più che il discorso dell'ultimo dell'anno da Grillo mi aspetterei una smentita all'accusa di evasione fiscale.

Il discorso di Grillo, il film già visto di un comico sempre più solo

M5S
Il fermo immagine mostra Beppe Grillo durante il suo "contro-discorso" di fine anno, 31 dicembre 2015.
ANSA/BLOG BEPPE GRILLO
Il solito crescendo delirante e sgrammaticato, in cui si parla di ologrammi e non di contenuti, racconta il lento e inesorabile declino di uno showman stanco
Il discorso di fine anno di Beppe Grillo è ormai alla stregua di un qualsiasi cine-panettone o, per certi versi, del libro di Vespa, del concorso di Miss Italia. Un film già visto, che si ripete, stancamente, anno dopo anno. Con un seguito sempre minore, sia a livello di pubblico (la Casaleggio Associati non la deve aver presa molto bene) sia a livello politico, con i giovani cavalli rampanti vogliosi ma incapaci di staccare definitivamente il cordone ombelicale che ancora li lega al padre padrone del Movimento 5 Stelle.
E così, mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla di lavoro, di diritti, delle speranze e della paure degli italiani nel suo primo discorso agli italianiil comico genovese non trova di meglio da fare che mettere in scena la solita stucchevole litania. Questa volta si inventa l’immagine dell’ologramma per parlare di un Paese che non esiste, di un governo che non esiste, di un Parlamento che non esiste (saranno contenti Di Maio e Di Battista), il Capo dello Stato è addirittura l’ologramma di un ologramma.
E poi, ancora, non esistono le leggi popolari, i referendum. E poi gli 80 euro, le banche e ancora i referendum (???) in un crescendo delirante e sgrammaticato in cui l’unico colpo di scena è la comparsa all’improvviso di un secondo Grillo (ebbene sì) che piano piano finge di raggiungere e incorporarsi nel suo ologramma. Una trovata scenica non particolarmente originale che si chiude con un laconico “com’è andato?”, ancor meno efficace.
Insomma, non certo il modo migliore per promuovere il suo imminente tour (elettorale?) a teatro dall’eloquente Grillo vs. Grillo. La sensazione è che sia rimasto talmente solo da arrivare a partorire l’idea di sdoppiarsi pur di trovare qualcuno disposto a fargli compagnia. Le sue sortite in Parlamento sono sempre meno frequenti, preferisce rimanere chiuso nel suo buen retiro di Sant’Ilario o di Bibbona. Casaleggio e soci, intanto, fanno circolare le loro idee di Paese che superano la follia, le epurazioni continuano e i giovani cercano di svincolarsi ma non hanno il coraggio (o la forza) per farlo.
Questo il quadro, desolante, del MoVimento di oggi. Per fortuna, nel frattempo, il Paese va avanti.

Prima gli Italiani....specialemnete se padani e del partito del presepe.

Corruzione e concussione: Giordano rinviato a giudizio

Era indagato dalla Procura di Novara per presunti illeciti commessi come sindaco di Novara e assessore regionale della giunta leghista di Roberto Cota
Massimo Giordano, ex sindaco leghista di Novara ed ex assessore regionale durante il mandato di Roberto Cota

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14/10/2015
NOVARA
L’ex sindaco di Novara Massimo Giordano è stato rinviato a giudizio nell’ambito della maxi inchiesta della Procura di Novara legata al bar Coccia, a Casa Bossi e al quotidiano «Nord Ovest». L’ha deciso oggi il gup Elena Ceriotti, che dei venti indagati ha prosciolto per prescrizione del reato solo l’ex direttore generale del Comune, Natalino Bertinotti, ora a riposo. Due i tronconi principali dell’indagine, uno legato all’attività di Giordano primo cittadino, l’altro a quella di assessore regionale allo sviluppo.  


La Procura sostiene che Giordano, come sindaco, avrebbe avvantaggiato la gestione del bar Coccia di Novara con contratti di locazione più favorevoli e chiudendo un occhio sugli esposti presentati da alcuni vicini sui rumori molesti notturni. Quanto alle attività di Giordano come assessore regionale, le indagini riguardano i rapporti tra il suo staff e alcune realtà editoriali. Nell’occhio del ciclone il quotidiano «Nord Ovest» che secondo l’accusa era nato con l’appoggio di una cordata di imprenditori che ne avrebbero ricevuto tornaconto in termini di finanziamenti pubblici. 

Col politico leghista andranno a processo, con varie imputazioni che vanno dalla corruzione alla concussione e l’abuso d’ufficio, due ex assessori comunali, il leghista Matteo Marnati (casa e patrimonio) e Gerry Murante del Pdl (commercio); l’ex segretario generale Sergio Albenga, la dirigente del servizio patrimonio immobiliare Almanda Tritto, l’ex titolare del bar Coccia Mario Berti, e l’ex comandante dei vigili urbani Paolo Cortese, ora dirigente alla Cultura. 


Imprenditori e portavoce  
Imputati anche gli imprenditori Andrea Giacomini, Lorenzo Beretta, Lorenzo Fragola, Dario Marchetti, Michele D’Adamo, Filippo Polidoro, Giovanni e Pietro Previde Prato. Per la tranche regionale rinvio a giudizio per il giornalista Giuseppe Cortese, braccio destro dell’ex Governatore Roberto Cota e la moglie Isabella Arnoldi, già portavoce di Giordano, per l’avvocato Riccardo Lanzo, consigliere comunale della Lega e infine per l’ex direttore di «Novara Oggi», Francesco Amodei: il settimanale si sarebbe affidato allo studio legale di Giordano in cambio di un suo interessamento per un bando europeo cui il giornale stava partecipando. 

Dove è andata a finire l'obbligatorietà dell'azione penale. I P.M. si girano sempre da un'altra parte quando si tratta di perseguire i sindacati.

Quando il sindacato si comporta in modo antisindacale…

 
La missione di un sindacato è di difendere i lavoratori che subiscono soprusi da parte dei datori di lavoro. Dunque ci si aspetta che il sindacato sia ineccepibile quando assume dei dipendenti.
Ma l’Italia è un Paese curioso e la Cgil non sempre coerente. Anzi… Qualche giorno, il mio collega Antonio Signorini ha svelato la storia di una ragazza che la Cgil ha fatto lavorare in nero nei propri uffici calabresi per anni e poi è stata allontanata senza alcun tipo di tutela.
L’altro giorno, in questo articolo, ho svelato il comportamento molto disinvolto della Cgil Puglia, che ha chiuso una società di assistenza fiscale, ha licenziato tutti i 27 dipendenti, per poi riassumerne venti da precari.
Dalla vicenda sono emersi altri dettagli sorprendenti. Ad esempio, un dirigente accusato di essersi appropriato indebitamente di 40 mila euro si è difeso spiegando che:
«il trasferimento di quelle somme di denaro sul mio conto assecondava una prassi da sempre diffusa in Cgil, in base alla quale i dirigenti del sindacato o di strutture ad esso collegate, possono prendere in prestito del denaro per l’acquisto di beni strumentali quali l’automobile (come nel mio caso)».
Capito? Se sei dirigente della Cgil puoi servirti in cassa. Niente prestiti, né leasing, né mutui; prelievi e via. Chissà se pagando qualche interesse o a tasso zero….
Storie tipicamente italiane ovvero di un Paese dove il confine tra lecito e illecito è sempre labile e molto personale. Inflessibili con gli altri (a parole), molti flessibili con se stessi (nei fatti). Non tutti, per carità. Anzi, per fortuna. Ma il fenomeno è diffuso. E riguarda chi dovrebbe tutelare la legalità.
Forse perché il sindacato non è migliore del Paese, ma ne rispecchia vizi e virtù. O sbaglio? 

I grillini hanno fatto il terno al lotto grazie a popolo bue italiano.

Matteo Renzi sfotte Luigi Di Maio: «Non riusciva a fare consigliere. Eletto con i voti del Pd»

matteo renzi di maio
Il riferimento è per le comunali di Pomigliano d’Arco del 2010 quando il vicepresidente alla Camera prese 59 voti
Matteo Renzi contro Luigi Di Maio. Il presidente de Consiglio se la prende con il vicepresidente alla Camera. «Non aveva i voti per fare il consigliere comunale. E’ stato eletto vice presidente della Camera con i voti del Pd».
Riporta il blog di Gad Lerner che parla della diatriba tra i due…
Il 2016 si preannuncia come una lunga sfida tra il PD di Matteo Renzi e il M5S di Luigi Di Maio. Il vicepresidente della Camera non è il leader in senso stretto dei 5 Stelle, ruolo che appartiene a Grillo e Casaleggio, ma da ormai molti mesi ne è diventato il volto mediatico più noto insieme ad Alessandro Di Battista. Un ruolo ricoperto con efficacia da Di Maio, tanto che un recente sondaggio dell’istituto Piepoli per “La Stampa” ha rilevato una maggiore fiducia degli italiani per il vicepresidente della Camera rispetto allo stesso Renzi. Il presidente del Consiglio, in una torrenziale intervista al “Mattino” di giovedì 31 dicembre 2015, sembra aver individuato il suo prossimo avversario, e come di consueto gli ha regalato parole di scherno, unite comunque ad altre di riconoscimento per i 5 Stelle. “Noi non vogliamo assorbire i Cinquestelle. Anzi, abbiamo fatto di tutto anche per valorizzare alcuni di questi ragazzi. Luigi Di Maio non aveva i voti per fare il consigliere comunale. E’ stato eletto vice presidente della Camera con i voti del Pd. Abbiamo fatto una scommessa istituzionale, convinti come siamo che un investimento su questa nuova generazione potesse essere utile alla democrazia”.
Renzi si riferiva alle comunali di Pomigliano d’Arco del 2010, quando Di Maio si candidò con M5S raccogliendo solo 59 voti.

Houston abbiamo un problema con Fiorella.

Mannoia scarica il M5S: «Non si faccia campagna elettorale sul mio nome» 


Fiorella Mannoia torna sul caso della sua assenza al concertone romano di Capodanno e ancora una volta sceglie Facebook per dire come la pensa. Ma soprattutto per scrollarsi di dosso il sostegno del Movimento 5 Stelle a suo giudizio interessato. «Credo che questa faccenda abbia assunto delle dimensioni esagerate - scrive la cantante - Non sopporto le strumentalizzazioni, da qualsiasi parte arrivino. Non mi piace che attraverso questa vicenda si faccia campagna elettorale con il mio nome. E inoltre, sinceramente, penso che l'Italia abbia altri problemi ben più gravi a cui dedicare tutte queste energie. Grazie per l'affetto.
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Mannoia non nomina esplicitamente il movimento grillino ma il riferimento è inequivocabile. E' il M5S, infatti, l'unica formazione politica ad aver cavalcato il caso parlando di un'esclusione causata da una presunta antipatia di Renzi nei confronti dell'artista: «E' stata fatta fuori perché critica il premier», era stata in sintesi la presa di posizione del Movimento. 

D'altronde le parole della Mannoia erano state quantomeno ambigue: «Voglio avvertire tutti che il concerto di Capodanno a Roma è saltato. Non chiedetemi perché, non lo so... anche se... un'idea ce l'ho. Approfitto per augurarvi una notte serena. Buon Natale!», aveva scritto la cantante in un post pubblicato il 24 dicembre. «Non è il Vaticano che non mi vuole», aveva aggiunto.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...