sabato 2 maggio 2015

Malgrado gli squadristi i gufi anti italiani hanno fatto una brutta fine.

LA CONFERENZA STAMPA SALA: "INAUGURAZIONE MOLTO POSITIVA". MARTINA: "GLI SQUADRISTI HANNO PERSO" Il commissario dell'Esposizione Universale si dice soddisfatto dell'inaugurazione di ieri. "11 milioni di biglietti venduti" è il dato incoraggiante. Il ministro delle politiche agricole sugli socntri di ieri: "I violenti sono stati isolati e hanno perso" Tweet7 (Foto ansa) No-Expo, Milano il giorno dopo la guerriglia urbana: al lavoro per riparare i danni Cosa ha mangiato Matteo Renzi, il menù per Expo di Massimo bottura Expo, Turandot trionfa alla Scala. Sullo sfondo una Milano blindata Expo bagnato Expo fortunato #RainewsExpo - Ecco Palazzo Italia, il nostro biglietto da visita per il mondo Milano 02 maggio 2015 Per il commissario unico del governo per Expo 2015, Giuseppe Sala, l'inaugurazione ieri dell'Esposizione Universale è stata "una giornata molto positiva, al di là delle mie aspettative. E' il frutto di un lavoro fatto bene, ma ho chiesto stamani ai miei collaboratori di resettare questo successo perché da oggi inizia una sceneggiatura diversa". Il commissario ha aggiunto che "il sito espositivo è a posto, tutto è in ordine e tra stanotte e domani notte verrà completata la segnaletica finora mancante. Non ci sono segnali di guasti, cose delicate hanno funzionato". Sala: 11 milioni biglietti venduti C'è un numero a far sorridere: "Ieri sera i biglietti sono arrivati a 11 milioni". "Saremo sempre ampliamente sopra le mille" persone che si occupano della sicurezza nel sito di Expo: così ha detto il commissario Giuseppe Sala spiegando che, rispetto a quanto previsto nei giorni scorsi, non è stato cambiato nulla a causa degli incidenti di ieri in città. Martina: i black bloc "squadristi" All'indomani dell'apertura dell'Expò però la città deve fare i conti anche con la devastazione provocata ieri dai black bloc ddurante la manifestazione "no Expo". Auto bruciate, forze dell'ordine ferite, vetrine rotte. I carabinieri hanno denunciato 14 contestatori. Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina definisce "squadristi" i black bloc: "Expo ha vinto la sfida iniziale - ha aggiunto -. I violenti sono stati isolati e hanno perso". E poi "C'è un ringraziamento alle forze dell'ordine che lavorano qui al sito - ha sottolineato Martina - ventiquattr'ore al giorno e anche in città. Penso polizia e carabinieri abbiano agito bene". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Sala-Inaugurazione-Expo-molto-positiva-Marina-Gli-squadristi-hanno-perso-3433b737-73ce-41e6-9701-62fe5e1fe4ed.html

Questo è il politico che chiama delinquenti mascherati di nero di Milano. Ma il suo linguaggio è pari alla violenza di quei delinquenti. Un vero provocatore e uno sciacallo.

"Devi morire e non di vecchiaia", Salvini contestato a Genova. Lui replica: "Usiamo ruspe per i centri sociali"

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<p>(Infophoto)</p>
(Infophoto)
"Salvini via da Genova, devi morire e non sarà di vecchiaia". Una decina di contestatori ha gridato slogan, insulti e minacce contro il segretario federale della Lega Nord, a Genova per una manifestazione elettorale. "Vai a lavorare - ha risposto il leader del Carroccio - le ruspe dopo averle usate per i campi rom le usiamo per i centri sociali. Questi - ha aggiunto - sono quelli di Milano, che hanno devastato una città". I manifestanti hanno anche esposto uno striscione con la scritta "i leghisti a nomadare" e cantato Bella Ciao. Salvini ha poi annunciato: "Se divento io premier, la gente con casco e spranga viene arrestata dopo venti metri, altro che quello che è successo a Milano".
Dopo quanto accaduto ieri, "mi aspetto le dimissioni di qualcuno. Non può passare come se fosse normale. Chi? Estraggano a sorte, Renzi, Alfano - ha detto il leader della Lega - Qualcuno deve ripagare i danni, ma il danno alla città non lo ripaga nessuno. Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo: ci siamo fatti ridere dietro da tutto il mondo".
Secondo Salvini, dei tafferugli "sono responsabili gli stronzi che hanno distrutto ma soprattutto quelli che glielo hanno permesso. C'è un ministro dell'Interno che non sa fare il suo lavoro, c'è un presidente del Consiglio che oggi dice che sono 'quattro teppistelli figli di papà': se uno stato sovrano non riesce a tenere a bada quattro teppistelli figli di papà, cambia lavoro, datti al volontariato, vai ad aiutare gli anziani, vai a pescare, preoccupati dei francobolli. Fai qualcos'altro, ma non il presidente del Consiglio. Abbiamo al governo degli incapaci totali".
"Non è accettabile - ha aggiunto Salvini - che qualcuno oggi scriva che, siccome non c'è scappato il morto, allora non è andata così male. Mi domando se mettere a ferro e fuoco una città e far fare una figura di 'palta' a una città come Milano sia normale".
"Io ieri la manifestazione non l'avrei permessa - ha continuato il leader della Lega - io questi non li avrei fatti partire. Quando ti vedo col casco, ti blindo, ti metto sul blindato e non ti muovi. Non dovevano neanche cominciare a camminare. Serve l'arresto preventivo. Se tu oggi vieni qua in piazza con il casco e la mazza, io ti porto via perché mi può venire il dubbio che tu non sia lì a dimostrare per la fame nel mondo".
Quanto al sindaco di Milano, secondo Salvini "ci poteva pensare prima di coccolare i centri sociali: quando uno coccola i centri sociali, li difende, li protegge e li legalizza, poi non si stupisca se in piazza ne succedono di tutti i colori. Bisogna dire basta: i centri sociali noi li chiudiamo".
Poi, a proposito delle dichiarazioni rilasciate da un giovane manifestante, ha rincarato: "Oggi il cretino ha chiesto scusa e ha detto che va a pulire. Dovrebbe pulire con la lingua, l'imbecille. Anche i cantanti, giornalisti, professori che han detto 'va beh', al massimo imbrattano qualche vetrina: li vorrei vedere con la lingua a pulire i danni fatti". In merito, poi, alle critiche mosse ieri dal palco di Roma dal cantante J-Ax nei confronti della Lega, Salvini ha risposto: "J-Ax sta invecchiando male. Spero di non rimbambirmi, come lui".

Riceviamo e pubblichiamo.

Expo 2015: finalmente abbiamo capito cos’è

01/05/2015 - di 

Quello che abbiamo capito dell'Esposizione Universale dopo la prima giornata passata a Expo

Expo 2015: finalmente abbiamo capito cos'è
Expo 2015: è iniziata la grande avventura di Milano e dell’Italia. E noi, dopo anni che di Expo ne abbiamo sentito solamente parlare, abbiamo iniziato a capire di cosa si tratta veramente. Abbiamo trascorso tutta la giornata all’Expo, passando per i controlli di sicurezza, gli accrediti, il primo sguardo al Padiglione Zero e al Decumano, la cerimonia di inaugurazione, l’Albero della Vita che fiorisce (letteralmente) e libera nell’aria bolle di sapone. E adesso possiamo rispondere (forse non del tutto, un po’) alla domanda: Che cos’è Expo 2015?
inaugurazione expo 2015
L’Albero della Vita, accanto a Padiglione Italia

EXPO 2015: IL CIBO -

Prima cosa: il tema di Expo è “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, ma se pensate di andare a Expo per mangiare, magari anche gratis, siete fuori strada. Nei padiglioni di Expo non troverete necessariamente assaggi di cibo locale, non vi offriranno ravioli al vapore non appena varcate la soglia del padiglione cinese o fette di camembert se fate un salto in quello francese. A Expo non si mangia – non più che negli altri grandi eventi – ma si impara a conoscere da dove viene il cibo che mangiamo tutti i giorni, come viene coltivato, prodotto, consumato. E si scopre come coltivano, producono, consumano il cibo gli abitanti degli altri paesi del mondo, le innovazioni che hanno introdotto e quelle che vorrebbero introdurre nei loro processi produttivi. Cose che noi, in Italia, tendiamo a dare per scontate un po’ come certi bambini che non hanno mai visto una gallina e, improvvisamente, si rendono conto da dove viene l’uovo. Detto questo, Expo è anche un’esperienza culinaria veramente globale. Ogni padiglione ha il suo ristorante o bar. Noi, ad esempio, oggi abbiamo mangiato patatine fritte olandesi.

EXPO 2015: UN PARCO TEMATICO? -

Girando per il Decumano e per il Cardo (i due viali lungo cui si affaccia la gran parte dei padiglioni) si può avere l’impressione di essere in un vero e proprio parco dei divertimenti. Quell’impressione, sotto sotto, non è sbagliata: a conti fatti Expo è un grande parco tematico dove il tema è l’alimentazione. I vari padiglioni sono colorati, eccentrici, futuristici. Passeggiando per il Decumano si possono incrociare musicisti ungheresi che suonano Don’t Worry Be Happy con i tromboni, o vedere danze tipiche polinesiane mentre due passi più in là si sentono i rumori della Foresta Amazzonica o è in corso una conferenza sulle tecniche di irrigazione dei campi. Il clima è festoso e rilassato, ma se osservare significa anche apprendere, allora a Expo c’è molto da imparare. Molti padiglioni offrono percorsi interattivi: ad esempio annusare o toccare qualcosa per capire di cosa si tratta, ma anche installazioni e opere d’arte.


LEGGI ANCHE: Expo: «Il Padiglione Nepal terminato da bergamaschi e volontari» – VIDEO


EXPO 2015: I LAVORI SONO TERMINATI? -

Per quello che abbiamo potuto vedere oggi ci sentiamo di dire che sì, un buon 80% dei padiglioni sono terminati e visitabili. Alcuni oggi erano chiusi (Polonia, Tanzania, parte di quello dell’Egitto ancora in costruzione). In altri si lavora a pieno ritmo per finirli il prima possibile. Padiglione Italia è visitabile, anche se oggi c’era un po’ troppo affollamento e dopo un po’ abbiamo desistito. Non sono mancati un po’ di borbottii quando qualcuno è riuscito a “imbucarsi” facendo il nome di qualche personaggio pubblico che in quel momento si trovava dentro la struttura. Qualcuno ha protestato, e forse anche a ragione. Ma pensiamo che ci sarà tempo per vedere tutto, senza i cerimoniali del giorno dell’inaugurazione e possibilmente anche senza la pioggia. Nelle retrovie del Decumano ci sono ancora un po’ di cantieri e di spazi in allestimento, ma non ci sono gru né ruspe. Passeggiare per Expo è piuttosto piacevole.

EXPO 2015: LE OLIMPIADI DELLA SOCIETÀ -

Expo 2015 è la festa del mondo. Una festa dove tutti i paesi, dalle grandi democrazie a quelli che invece si trovano in una situazione politica più difficile si trovano a Milano per mostrare il bello della loro cultura, una cultura che si esprime attraverso l’arte, il design e, ovvio, anche il cibo. Non è una gara: non si gioca a chi ha il padiglione più bello. Lo scopo del gioco, per quello che abbiamo capito dalla visita di oggi, è “esserci”. Per visitare Expo servono tre cose: pazienza, curiosità e un paio di scarpe comode. Si cammina tantissimo.

EXPO 2015: CHI CI LAVORA -

Appena pochi giorni fa su Expo era scoppiato l’ennesimo scandalo: quello dei giovani che avrebbero rifiutato di lavorare per Expo o, dall’altra parte, dei “volontari” sfruttati che lavorano gratis. Se sulla prima questione abbiamo avuto molte testimonianze dei diretti interessati che raccontavano la loro versione della storia, oggi abbiamo incontrato moltissimi volontari – ragazzi, ma anche adulti e pensionati – che ci hanno spiegato che loro Expo la vogliono vivere come un’esperienza e mettersi al servizio degli altri, gratuitamente. Abbiamo chiacchierato con Giulia, che ha 21 anni e che viene da uno dai tanti paesi della Brianza, appena pochi chilometri a nord di Milano e di Expo. Giulia, che studia lingue a Bergamo, ci ha raccontato che ha deciso di lavorare a Expo come volontaria per poter conciliare questa esperienza con i suoi studi. E fatica a comprendere e accettare tutte le polemiche che sono state fatte su Expo. «Abbiamo massacrato questo evento ancora prima di cominciare. Io sono volontaria, non mi sento sfruttata. Sono qui perché volevo farlo, come altre persone si dedicano ad altre forme di volontariato. Questo evento è criticabile sotto molti punti di vista: i ritardi nei lavori, lo scandalo degli appalti. Ma adesso è qui, a Milano, sta iniziando, godiamocelo. Mi dispiace solo – conclude Giulia, quando parliamo degli scontri al corteo degli antagonisti – Che quando sono uscita alla fine del mio turno mi hanno detto che sarebbe stato meglio che mi togliessi la divisa, perché avrei potuto essere “presa di mira”». Giulia però la divisa di Expo ce l’aveva ancora addosso.
Scritto da Valentina Spotti e Maghdi Abo Abia

Questa è la Milano che amo. Su le maniche e via. Come mi ha insegnato mio padre terrone. Perché i delinquenti e le brave persone nascono un po' ovunque. Voltiamo pagina e andiamo avanti. Lasciamo Grillo e Salvini fare gli sciacalli per qualche voto in più alle prossime regionali. Ma vedrete che la loro politica di sciacalli non pagherà.

"Brava Milano"

Pubblicato: Aggiornato: 
RAGAZZO

Brava Milano. Capita raramente di questi tempi di poter dire che qualcosa è andata bene, di poter indicare un esempio di civiltà e responsabilità civica. Milano ha dato questo esempio. 
Fin dal primo minuto dopo le violenze, i cittadini milanesi sono scesi in strada ed hanno cominciato ad aggiustare i danni. In poche ore sono stati cambiati vetri, portate via le carcasse delle macchine, rattoppate le buche sui marciapiedi divelti per farne pietre per gli scontri. Nel giro di una giornata la città è apparsa come prima. Nessuno a Milano si è fatto fermare dagli attacchi. 
C'è una dovuta ammirazione per questo spirito di efficienza ed orgoglio per luoghi e persone - avvertiti, e fatti avvertire, come parte della identità di ciascuno. 
E c'è da ammirare la semplicità con cui gli eventi si sono svolti. Nessuna parola fuori dal necessario, nessun litigio, nessuna ideologia chiamata in causa per spiegare o per rivestire di simboli di parte le decisioni dei cittadini. I danni sono danni e come tali sono stati riparati - con la praticità e la efficienza con cui queste cose si fanno. Se è vero che esiste uno spirito meneghino che si definisce per il suo pragmatismo, oggi lo abbiamo capito. 
Il rito collettivo della riparazione delle cose ha vanificato, in effetti, per un pò di ore, ogni mito sull'egoismo sociale, e sui piccoli interessi individuali che in questo momento - secondo la vulgata di qualcuno- muoverebbero la "pancia" della società . 
Quante città potrebbero oggi vantare la stessa reazione, la stessa efficienza, e la stessa solidità emotiva? A un mese dal voto per le regionali, questa domanda potrebbe diventare un buon metro di misura per definire in futuro le nostre amministrazioni, e le nostre comunità. 

Grandissimo Emanuele Fiano. Noi dobbiamo prendere lezioni sulla sicurezza da chi ha introdotto i campi nomadi in maniera permanente e da chi a Genova ci ha fatto scappare il morto. La Lega Nord e Salvini hanno la memoria corta. Ladroni in casa nostra non cambiano mai. Ci parlino di come hanno speso i soldi del finanziamento pubblico ai partiti

Milano in fiamme, i dem difendono Alfano 

sabato, maggio 2nd, 2015  
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Polizia in piazza (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Polizia in piazza (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza della segreteria nazionale Pd, respinge al mittente le richieste di dimissioni per il ministro degli Interni, Angelino Alfano, dopo le violenze di ieri a Milano, sottolineando che “è difficile” ricevere “consigli sull’ordine pubblico” da chi “come Toti per Forza Italia e Salvini per la Lega rappresenta i partiti che governavano l’Italia nel 2001, nei giorni della vergogna di Genova”. Secondo Fiano, “le forze dell’ordine hanno fatto ieri a Milano un ottimo lavoro isolando i violenti e riducendo al minimo possibile i danni e gli scontri fisici diretti con i teppisti. Per questo respingiamo al mittente a nome del PD la richiesta di dimissioni del ministro dell’Interno Alfano”.
L’esponente dem prosegue: “Se gli agenti avessero invece scatenato una battaglia corpo a corpo contro i nuovi devastatori, staremo qui a contare danni ben più ingenti e feriti in ospedale se non di peggio. In Democrazia serve prevenire e isolare i violenti per permettere a chi manifesta il proprio dissenso pacificamente di poterlo fare”. Quindi, “a nome di tutto il Partito Democratico ringrazio poi il sindaco di Milano Pisapia per l’efficienza già dimostrata in queste prime ore e per l’iniziativa ‘Nessuno tocchi Milano’ alla quale parteciperà il PD di Milano”.
Fiano ricorda ancora: “Domani pomeriggio, i milanesi potranno portare fisicamente la loro solidarietà nell’opera di pulizia delle strade devastate dai violenti. Un grande plauso va anche all’annuncio dato dal sindaco di uno stanziamento importante di risorse per risarcire quanti sono stati danneggiati e di costituzione di parte civile del Comune nei processi contro gli autori delle violenze. Alla faccia di chi specula sulle violenza, Milano è già ripartita”.
GM

Grillini e Salvini i soliti sciacalli. 100 delinquenti distruggono auto e negozi e la colpa è di Alfano. Per la proprietà transitiva possiamo dire che ....se a Roma quando era ministro dell'interno Maroni si è verificato un disastro la colpa è di Maroni e quindi deve dimettersi. Io non ricordo che Maroni si è dimesso. O ricordo male? E di come è stata gestita Genova ne vogliamo parlare caro Salvini quando lei governava con Berlusconi?

Expo, agli scontri seguono le polemiche Premier Renzi contro “teppistelli figli di papà” Opposizioni (Lega e M5S): “Alfano dimettiti”

Pubblicato il 2 maggio 2015 da Giuseppe Spadaro  
Le opposizioni chiedono le dimissioni del ministro dell’Interno Alfano e il Governo ringrazia le forze dell’ordine. A 24 ore dall’inaugurazione di Expo a Milano è questa la fotografia del nostro Paese. Mentre a scorrere sullo sfondo sono le immagini della “devastazione”, è il reato imputati dagli inquirenti ai manifestanti artefici delle violenza, di Milano andata in scena nella giornata di ieri in pieno centro a Milano.

Renzi “sconfitti quelli del ‘non ce la farete mai'”

“Quanti erano quelli che per Expo dicevano ‘non ce la farete mai’? Alla fine ieri è stata la loro sconfitta, Expo è un luogo meraviglioso, i padiglioni sono terminati. La metafora di quello che accade all’Italia, da una parte quelli che dicono ‘non ce la farete maì, e dall’altra ci siamo noi”. Lo afferma il premier Matteo Renzi ai microfoni del TG2.
renzi e alfano inaugurazione expo

Forze dell’Ordine

Molti si chiedono come sia possibile consentire a poche centinaia di “teppistelli” (la definizione è del premier Renzi) di mettere a ferro e fuoco una città come Milano. Unanime la condanna della città e del mondo politico. Dal Governo però arriva il plauso alla gestione da parte delle forze dell’ordine attente a non cercare lo scontro per peggiorare la situazione.

La polemica politica

Riceviamo e pubblichiamo.

ROMA

Concertone del primo maggio, 91 arresti
per furti, borseggi e spaccio di droga

nomi ospiti concerto primo maggio 2015 roma
All’indomani del Concertone del primo maggio che ha portato a Roma 700 mila persone,sono novantuno gli arresti per reati che vanno dallo spaccio di droga, ai borseggi ai furti. Questo il bilancio dei controlli dei carabinieri effettuati soprattutto nelle stazioni ferroviarie e della metropolitana, a bordo dei mezzi pubblici, nei luoghi più frequentati dai turisti, a piazza San Giovanni e nelle vie limitrofe.
In particolare, dei 91 arrestati, 60 sono stati sorpresi in flagranza di reato di spaccio di stupefacenti, 21 sono accusati di borseggio, tre di tentato furto in abitazione, due di violenza a pubblico ufficiale perché hanno aggredito un addetto alla vigilanza della fermata metro “San Giovanni”. Un arresto è avvenuto per tentato furto di autovettura, uno per evasione e altri tre perché al momento del controllo sono risultati colpiti da ordini di carcerazione.


Tra gli arrestati per droga 40 stranieri, di origine nord e centro africana, e 20 italiani alcuni dei quali provenienti da Lombardia, Toscana, Campania, Molise e Puglia. Tutti hanno un’età compresa tra i 19 ed i 50 anni. Le numerose dosi di cocaina, marijuana, hashish ed eroina sequestrate dai carabinieri ammontano complessivamente a oltre un chilo di droga. I 21 borseggiatori arrestati sono soprattutto nomadi di nazionalità romena.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...