"Addio, Silvio". Questo il titolo di un articolo pubblicato su l'Economist e indirizzato al leader del Pdl, Silvio Berlusconi. Il settimanale londinese invita il leader Pdl a fare un passo indietro, se vuole aiutare l'Italia e l'Europa.
L'Economist cita il tentativo del Pdl e di Berlusconi di ottenere un salvacondotto giudiziario, con una "tattica tipica di qualcuno che questo giornale ha sostenuto non essere adatto per la vita politica, e tanto meno per guidare l'italia. Ma questo - spiega il settimanale - non è l'unico motivo per cui noi pensiamo che Berlusconi dovrebbe sentire tutto il peso della legge, tra cui l'interdizione immediata dalla carica che riveste".
"Gli italiani - prosegue l'articolo - hanno perso fiducia nella politica. Il primo passo per ripristinare questo rapporto è rendere per una volta prioritaria la giustizia".
L' Economist sottolinea che "per il bene degli italiani e di tutta la zona euro, ora non è il momento di sacrificare il governo del signor Letta". La "moribonda economia italiana sta mostrando segni di miglioramento" e il governo nei primi 100 giorni "ha avuto una partenza dignitosa".
Letta - prosegue il settimanale - "potrebbe senza dubbio fare di più. Ma i problemi dell'Italia sono radicati". E certamente "una coalizione con una pistola alla testa non può sperare di risolvere tutto questo". Ci vorrebbe "un governo sostenuto da un mandato popolare".
In ogni caso Berlusconi, osserva il settimanale, "può giocare un ruolo nella riabilitazione della politica. Come primo ministro, ha ripetutamente messo i propri interessi prima di quelli del Paese. Ha esacerbato il cinismo popolare riguardo alla politica. Ora se la politica italiana vuole guadagnare la legittimità di cui ha bisogno, l'allontanamento di Berlusconi è necessario, anche se in ritardo". Silvio, addio - gli chiedono da Londra - meglio tardi che mai.
La copertina che l'Economist dedicò a Silvio Berlusconi nel 2001
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