giovedì 20 dicembre 2012

Qualcuno si chiede ma come è possibile che i grillini che tutti insieme valgono meno di uno prendano tutti quei voti. Semplice: perché la politica si è ridotta alla vergogna delle vergogne. Ma questi pirla una volta seduti in poltrona saranno anche peggio del trota. Sono già oggi affamati di potere immaginiamo tra qualche anno. Non è mica un caso che il partito dei grilini può anche essere chiamato anche il partito dei trombati. Chi infatti prende 30 voti di preferenza a Voghera quando si presenta davanti ad elettori che conoscono chi è perché dovrebbe prendere più preferenze quando viene candidato al parlamento? Prende più voti proprio perché non è conosciuto. Se solo gli italiani li conoscessero uno per uno questi pirla, a partire da quelli vogheresi, di certo non li voterebbero. Viva l'Italia.


Rimborsi, altri 37 indagati fra Pdl e Lega
ci sono anche Renzo Bossi e Rosi Mauro

Un nuovo elenco di nomi, consiglieri o ex consiglieri regionali di Pdl e Lega, si aggiunge ai 25 già finiti
nel mirino della Procura di Milano per la vicenda dei rimborsi. L'ipotesi di reato a loro carico è di peculato
Formigoni attacca il centrosinistra: "E adesso cosa aspettano i vostri consiglieri ad autodenunciarsi?"

La valanga sulle presunte spese pazze con soldi pubblici non si arresta e travolge altri 37 consiglieri (o ex) del Pirellone, accusati anch'essi di peculato. Il pallottoliere degli esponenti politici indagati per aver ottenuto rimborsi illeciti va dunque aggiornato e tocca così quota 62 indagati, tra cui anche il vicepresidente del Senato, Rosi Mauro, il cui nome era già emerso nelle carte dell'indagine sui fondi della Lega (e mai formalmente indagata). Ora, in pratica, l'inchiesta sui presunti rimborsi illegali coinvolge quasi tutti (tranne quattro) gli eletti di Pdl e Lega nel consiglio regionale lombardo nel 2005 e nel 2010.

Nicole Minetti, rimborsi illegali per 'Mignottocrazia'

C'è anche 'il Trota'. Dopo gli inviti a comparire notificati venerdì scorso a 22 indagati (11 esponenti del Pdl e 11 del Carroccio), tra cui i capigruppo dei due partiti di maggioranza, Paolo Valentini e Stefano Galli, e anche Nicole Minetti, si è saputo che nell'inchiesta ci sono altri 37 indagati (22 del Pdl e 15 della Lega) che riceveranno nelle prossime ore gli inviti a comparire. E fra loro c'è anche Renzo Bossi, la cui accusa per peculato però era già emersa nei giorni scorsi, quando si era saputo che il figlio di Umberto avrebbe speso parte dei soldi del gruppo consiliare in videogiochi, sigarette e lattine di Red Bull. Ai 59 destinatari 
complessivi di inviti a comparire vanno aggiunti poi i tre nomi già saltati fuori lo scorso ottobre, quando i finanzieri andarono al Pirellone a prendere i rendiconti dei gruppi di Pdl e Lega: Davide Boni, Massimo Buscemi e Franco Nicoli Cristiani.

I non indagati sono solo quattro. Quest'ultimo, però, è indagato per peculato in qualità di ex assessore e non di consigliere. E' quindi uno dei quattro consiglieri dei due partiti di maggioranza, eletti nel 2005 o nel 2010, non indagati. Fra gli altri figurano l'ex ministro Mariastella Gelmini (eletta nel 2005 e nel 2006 entrata in parlamento), Viviana Beccalossi de Enzo Lucchini, diventato poi presidente dell'Arpa. Lucchini, da quanto si è appreso, avrebbe speso solo 5 euro per una raccomandata. Dal lungo elenco di uscite contestate nella prima tornata di inviti a comparire, firmati dal procuratore aggiunto milanese Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio, invece, era venuto fuori di tutto: dai lecca-lecca ai gratta e vinci, dai coni gelato ai cioccolatini, dalle cene da oltre mille euro ai prodotti hi-tech per migliaia di euro fino ai cd musicali e al cappuccino e alla brioche, rigorosamente rimborsati, secondo i pm, con i soldi destinati ai gruppi consiliari per le attività istituzionali.

La cena di Natale. Molti dei consiglieri in questi giorni hanno disertato le convocazioni in Procura: in particolare quelli del Carroccio. E e chi è andato, come il capogruppo Valentini, ha parlato di cene "tutte istituzionali". Da quanto si è saputo, però, alcuni consiglieri avrebbero riempito i verbali di "non so" e "non ricordo". Così avrebbe fatto Angelo Giammario (Pdl). I pm gli contestano 114mila euro di spese tra il 2008 e il 2012 e nell'interrogatorio, fra le altre cose, gli avrebbero chiesto conto anche di "800 inviti" per una "cena di Natale" da 201 euro. E il consigliere non avrebbe saputo indicare a quale evento da 800 persone si riferisse quella spesa per messaggi d'invito. Venerdì scorso gli uomini del nucleo di polizia tributaria sono entrati al Pirellone anche per prendere i documenti sui rimborsi dei gruppi d'opposizione: ora li stanno analizzando per andare a verificare eventuali irregolarità con lo stesso sistema adottato per quelli di maggioranza.

Formigoni: "Il centrosinistra si autodenunci". "E così oggi, primo giorno ufficiale di campagna elettorale, sappiamo finalmente dove sta di casa la corruzione in Lombardia. Sta tutta e solo nei consiglieri del Pdl e della Lega: 62 indagati su 62 fra consiglieri ed ex consiglieri", scrive in una nota il governatore Roberto Formigoni. "E sappiamo anche che i consiglieri dell'opposizione, che hanno vissuto in questi anni con gli stessi regolamenti e le stesse leggi e hanno avuto gli stessi rimborsi, sono invece tutti innocenti", prosegue Formigoni. "Mi chiedo cosa aspettino i compagni dell'opposizione a fare un gesto di minima responsabilità, cosa aspettino ad autodenunciarsi. A chi pensano di raccontare che i loro scontrini sono diversi da quelli della maggioranza?", si legge nella nota. "Ovviamente confermo quanto già detto più volte in questi giorni: chi realmente ha fatto un uso scorretto del denaro pubblico deve essere punito ed escluso dalla candidatura. Ma va anche fatta chiarezza su tutte le persone implicate e non solo su quelle della maggioranza", conclude il governatore.
(20 dicembre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

martedì 18 dicembre 2012

Mi permetto di proporre al ministro Profumo un quesito che potrebbe essere inserito nei prossimi test per i concorsi per docenti. Certamente il ministro converrà con me che è ora di finirla di mantenere questi privilegiati sindacalisti italiani. E se non ne può tenere conto lui ci pensi il prossimo ministro di


I sindacalisti delle triplice si siedono al tavolo per contrattare il salario dei docenti italiani con l'ARAN. I rappresentanti dell'ARAN, cinque su cinque, sono ex sindacalisti che aggiunti agli altri trenta seduti dall'altra parte del tavolo fanno 35. Perché dopo ogni contratto l'Italia ha il sindacato più "grande" del mondo e i docenti italiani hanno il salario più basso del mondo? Perché non li mandiamo a lavorare e quello che si mangiano loro (un miliardo e 850 milioni di euro all'anno solo per i distacchi e gli esoneri della casta sindacale) lo facciamo diventare salario per i docenti? Il candidato calcoli a quanto ammonterebbe lo stipendio di ogni docente se da venti anni i sindacalisti con distacco fossero nelle scuole a lavorare.

lunedì 17 dicembre 2012

Federica Salsi inizia a dire quello che io ho ripetuto da almeno tre anni. Questa setta è pericolosa proprio perché non gli iscritti a questo partito non conoscono gli elementi essenziali di una democrazia occidentale. Sono rimasti alla democrazia diretta dei bolscevichi: in nome e per conto del popolo decidevano quattro intellettuali della borghesia russa. Grillo afferma che senza di lui in parlamento ci andrebbero fascisti. Ma i grillini sono fascisti. D'altronde come definireste un gruppo di persone che eseguono tutto quello che Peppe 'u curtu ogni giorno decide insieme a Robert 'u liggio nel segreto del web? Solo dei pirla potrebbero pensare che questa è democrazia. E infatti di grillini pirla a Voghera ce ne sono in abbondanza. Dieci su dieci. Perché certamente i 2000 iscritti del meet up di Voghera erano reali come i voti presi dai grillini nelle Parlamentarie e nelle Regionalie. Tutti autenticamente falsi. Viva l'Italia che malgrado i grillini ce la farà.


Federica Salsi: «Il 5 stelle
mi preoccupa come cittadina»

Federica Salsi: «Il 5 stelle <br />mi preoccupa come cittadina»
L’ultima epurata dal Movimento 5 stelle in ordine di tempo si chiama Raffaella Piriniconsigliera comunale di Forlì. Prima di lei toccò a Federica Salsi consigliera comunale di Bologna che dopo aver saputo dell’espulsione di Raffaella Pirini su facebook esprime la sua preoccupazione per quanto sta accadendo:  «Mi ero illusa che il M5S fosse un movimento costruito dai cittadini- scrive la Salsi- ma è chiaro che sono stata ingenua. La mia espulsione non è importante come vicenda personale. Diventa però un fatto pubblico perché è l’indice di un Movimento che nell’ultimo anno ha cambiato aspetto e sostanza, tradendo tutti noi. Me ne sono resa conto solo quando le conseguenze della mia presenza a Ballarò mi sono cadute addosso. I cambi di statuto, dei regolamenti e delle procedure che intendevano colpire questa o quella persona si sono allargati a macchia d’olio diventando la somma di qualcosa che adesso ha un’altra natura rispetto a quando eravamo partiti. Fino a che il Movimento è stato locale questi aspetti non esistevano.
Sono Grillo e Casaleggio ad aver pianifico un disegno fin dall’inizio. E mi rendo conto che è un sistema in cui i cittadini sono usati come pedine e servono al loro disegno non ad altro: a convincere la gente schifata dalla politica dei partiti a comprare un nuovo prodotto, il marchio Grillo. Violando anche il cosiddetto “Non Statuto” del Movimento scritto da Grillo e Casaleggio stessi.
Grillo -continua la consigliera nel post- ha candidato il Pm Luigi De Magistris al Parlamento europeo e poi lo ha espulso, l’euro-deputato Sonia Alfano che ha fatto la stessa fine, il consigliere comunale di Valentino Tavolazzi e Raffaella Pirini, espulsi anche loro, il consigliere regionale Giovanni Favia e me che come tanti altri meno noti siamo stati allontanati senza un motivo formalmente sensato. Ma la politica si fa insieme agli altri, con le persone. Non la puoi fare da solo o con te stesso allo specchio e pretendere che gli altri siano dei burattini. I problemi piccoli o grandi, come sono quelli del Paese, si risolvono con soluzioni, non cancellando chi non ti sta bene. Se un domani Grillo ha un problema con la sanità italiana cosa fa? Espelle il Ministero della Sanità? Grillo e Casaleggio stanno anche facendo un uso di internet contrario all’etica della rete. Capisco solo adesso perché gli hacker di Anonymous hanno attaccato il suo blog. In rete le persone cooperano per trovare una soluzione migliore ai problemi e si preferisce essere in tanti perché i tanti possono meglio pensare che una o due persone. Ora Grillo e Casaleggio stanno usando la rete per creare consenso elettorale, facendo leva sul malcontento che c’è in Italia. Aggregano tifosi utili a mettere una croce sulla scheda elettorale ma che difficilmente si metterebbero a scrivere un progetto di legge o a risolvere un problema. Finite le elezioni il tuo pensiero, che vale già poco adesso varrà ancora meno, perché se la pensi diversamente da lui “vai fuori dalle balle”.
Ma qual’è questo progetto? Come si realizza? Come si farà a non portare allo sfascio la sanità pubblica? Qual’è la soluzione per la gestione dei flussi migratori? O tutti gli altri temi? Non si sa. Però sappiamo che i futuri parlamentari del Movimento 5 stelle hanno firmato praticamente una cambiale in bianco per affidare a Grillo, che a sua volta designerà una società di comunicazione, i fondi destinati alla comunicazione dei gruppi parlamentari, ancor prima di conoscere il programma o di scriverlo. Si parla di cifre che si aggirano attorno ai 10 milioni di euro visto il numero di parlamentari.
Questa attenzione per le risorse economiche oltre a essere strana, vista la necessità di avere un programma che sarebbe più urgente, è anticostituzionale. I parlamentari sono eletti dai cittadini e non può essere Grillo a decidere chi e come deve parlare. Sarà Grillo a imbeccare i parlamentari e a dire loro cosa e come dirlo e se non saranno d’accordo andranno come dice lui “fuori dalle balle?” E allora a cosa serve il nostro voto se quei parlamentari rispondono a Grillo e non a ai cittadini che li hanno eletti? Emerge sempre un doppia morale in tutta questa vicenda anche nell’aspetto che mi riguarda e che spiega che c’è qualcosa di fondamentale a non andare nel Movimento. 
Il Movimento, che adesso per me è una grande delusione, lo sarà anche per i cittadini italiani. Nonostante la buonafede di tanti Grillo è finzione».

Hanno fatto fuori un'altra donna. Ma in compenso senza spiegarci come ne hanno messe in lista altre. Le più serve, le più idiote, le più incredibilmente stupide. Le hanno messe Casaleggio e Grillo senza neanche scrutinare i voti. Ricordo sempre le parole di Provenzano che affermava: " Tra un dipendente pubblico corrotto ed uno ignorante preferisco il secondo". Si vede che Peppe 'u curtu ha letto Provenzano approfonditamente. Viva l'Italia.


M5S, cacciata anche la Pirini
per la solidarietà alla Salsi

La consigliera comunale di Forlì dopo un mese di silenzio racconta quello che è successo. A seguito dell'intervista rilasciata a Radio24 Grillo ha epurato l'intero gruppo cittadino. Oggi l'espulsa commenta: "Beppe sta danneggiando il Movimento, bisogna farglielo capire". E l'altra allontanata: "Non sarà un patacchino a fermarci"
dI CATERINA GIUSBERTI e MICOL LAVINIA LUNDARI


"Grillo sta danneggiando il Movimento, bisogna che glielo facciamo capire". Raffaella Pirini, consigliera comunale di Forlì ha rotto il silenzio stampa di ferro che serbava da un mese, con una conferenza stampa. È stata cacciata da Beppe Grillo per l’intervista rilasciata a Radio24 in sostegno di Federica Salsi. Nell’intervista a Radio24 la Pirini aveva criticato Grillo definendo "di pessimo gusto" la battuta sul punto G criticando anche la scelta di Beppe Grillo di proibire la televisione agli attivisti ("non sono d’accordo con Beppe - aveva detto la Pirini - dobbiamo imparare a misurarci anche con i media tradizionali"). Oggi dice: "Mi sento comunque dentro il Movimento". "Stimo Raffella e apprezzo il suo lavoro a Forlì. Non sarà certo un patacchino a impedirci di fare buona politica. Buona strada e ciel sereno Raffaella", commenta su facebook l'altra espulsa.

AUDIO L'intervista a Radio24
Lo sfogo di Pirini in radio

Troppo per il capo del Movimento 5 Stelle che le ha recapitato una raccomandata di espulsione in piena regola, destinata all'intero gruppo forlivese. "Va bene se colpiscono me, ma questa scelta va a discapito della rappresentanza dell’intero movimento a Forlì", ha spiegato la Pirini ai microfoni di Radio24, dal momento che lei è l’unica eletta del Movimento 5 Stelle nella cittadina romagnola. Ma la rappresentanza territoriale non sembra importare più al guru dei Cinque Stelle, l'importante è cacciare tutte le mele marce.

Salsi chiede di entrare nel gruppo misto

E Favia sfratta Grillo da Facebook

Si allunga quindi la lista delle epurazioni emiliane in casa Grillo. Oltre a Valentino Tavolazzi, il primo espulso di Ferrara, alla lista di Cento, espulsa per aver chiesto spiegazioni della cacciata di Tavolazzi, ai più recenti casi di Giovanni Favia e Federica Salsi, si aggiunge anche la consigliera comunale di Forlì, Raffaella Pirini espulsa per aver espresso solidarietà alla omologa a Palazzo d'Accursio.

Defranceschi: "Favia fuori mi ferisce"
"Almeno adesso, dopo questa conferenza stampa, attendiamo che Grillo trovi le parole per risponderci. Saremo anche stati espulsi, ma noi ci sentiamo dentro al Movimento 5 Stelle", commenta la Pirini. Anche perché "senza di noi attivisti e consiglieri, anche se siamo degli 'zeri', Beppe Grillo non sarebbe altro che un blog". "La base è con noi e noi continuiamo a lavorare sul territorio duramente e come sempre", noi che "a fine anno restituiremo gran parte dei soldi pubblici a noi spettanti e non utilizzati dal gruppo consiliare al Comune di Forlì'".
(17 dicembre 2012)


dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...