sabato 16 giugno 2012

Questa è la setta a 5 Stelle che voleva rubare a Rubiconto la lista civica. Uguale a Bologna come a Voghera. A Milano come a Torino. Il Emilia come in Piemonte. Nullafacenti e nullacapenti che per far carriera in un partito normale ci avrebbero messo venti anni in due si trovano in parlamento. Si comportano così ovunque mentre il grande giornalista Travaglio strappa a Grillo una stupenda intervista. Anglosassone. All'americana. Proprio le interviste da cagnolino da passeggio che Travaglio contesta agli altri giornalisti. Chissà cosa è cambiato. Probabilmente in Travaglio niente: era leghista ed è rimasto ancora leghista. Viva l'Italia.

Movimento 5 Stelle: regolamento di conti interno, volano stracci e dossier – Il Fatto Quotidiano www.ilfattoquotidiano.itSul social network volano stracci tra le due anime del gruppo. Dai simpatizzanti del consigliere regionale Favia accuse ai tre consiglieri comunali di Bologna, più vicini a Grillo : "Tramano nell'ombra contattando Casaleggio". Massimo Bugani: "Tutto falso. Semmai ho io un dossierino su chi ha qualc...

La Direttrice della "Provincia Pavese" si dimentica di aprire la posta elettronica e ancora oggi non pubblica la lettra di Rubiconto nella quale viene spiegato che dopo due anni i suoi giornalisti non hanno ancora capito che Rubiconto non è mai stato grillino, non lo è attualmente e non lo sarà mai. Censura? No una dimenticanza. Attendiamo con pazienza.

Anche oggi la Direttrice della "Provincia Pavese" il New York Times dell'oltrepò pavese si è dimenticata di aprire la posta elettronica e non ha pubblicato la mia lettera nella quale si spiega che Rubiconto non è mai stato, non è e non sarà mai un grillino perché, essendo nato senza padroni ed avendo ricevuto una buona educazione dai propri genitori con particolare riferimento al significato di "uomo libero", non potrebbe mai accettare l'idea di prendere ordini dall'uomo più ignorante dell'universo, cioè lo psico comico Grillo. Più semplicemente non potrebbe prendere ordini da nessuno. E pensare che la tecnologia ormai dovrebbe essere il pane quotidiano per una grande giornalista come la Direttrice della "Provincia Pavese". Eppure apre la posta elettronica un giorno si ed un giorno no. Ovviamente è inutile precisare che aprirà la posta quando Rubiconto non scrive. Di che cosa ha paura la Direttrice che ci viene invidiata dalle più prestigiose testate del mondo? Che cosa teme? In fondo se si legge la lettera di Rubiconto si riesce a capire che non è mai stato grillino e non si comprende perché i giornalisti della "Provincia Pavese" continuino a definirlo in questo modo. E' in fondo solo un chiarimento dato a giornalisti che da due anni non sono riusciti ancora a capire che la lista civica Rubiconto Sindaco non è mai stata di Grillo né lo sarà mai. Eppure sarebbe stato semplice appurare i fatti per dei giornalisti di levatura internazionale come Gariboldi, Merli, Lodigiani. Il meglio del giornalismo Italiano. Ma che dico italiano: Internazionale. Ma noi ci domandiamo: se i giornalisti non hanno ancora capito se Rubiconto è grillino o no come potranno capirlo i lettori della "Provincia Pavese". Ha proprio ragione il magistrato Davigo quando dichiara che se la stampa continua a dare informazioni sbagliate come possiamo lamentarci del fatto che la gente dica cose sbagliate? Lui si riferiva alla bufala della responsabilità civile dei magistrati che i giornali vogliono mettere sullo stesso piano di altre categorie dimenticando che questi ultimi devono decidere tra due contendenti dando ragione ad uno e torto ad un altro. Quindi sarebbero ad ogni processo contestabili. Che bufala. Il mio è un caso molto più modesto ma in fondo sintomatico di come la stampa italiana abbia un livello non adeguato di competenza. E allora Direttrice, forza, tiriamo fuori la lettera dal cassetto e pubblichiamola. Lei, da grandissima giornalista quale è mi segue su twitter e quindi le giungerà il mio messaggio. Non vorrà mica che i suoi lettori pensino che lei censura Rubiconto dopo avere dato ampia informazione su una aggressione da lui ricevuta e diventata sulla "Provincia Pavese" il contrario. Qualche lettore potrebbe pensare che lei ce l'ha con Rubiconto. Magari per il parcheggio gratuito che Rubiconto chiederà venga tolto alla sua testata anche a Pavia oltreché a Voghera (già fatto).

venerdì 15 giugno 2012

Questa è la lettera inviata ieri alla Direttrice della "Provincia Pavese" e ovviamente non pubblicata. Adesso i lettori di quel giornale possono valutare quanto è corretta la Direttrice della Provincia Pavese. Ovviamente tutti gli elettori vogheresi potranno capire perché ancora oggi non è chiaro il fatto che Rubiconto non è mai stato grillino, non lo è oggi che questa setta è in crescita qualunquista e non lo sarà mai, anche quando finiranno come la Lega. L'informazione è oggi il vero problema italiano. Forse più del ricambio della classe politica. Una vera emergenza nazionale perché senza una informazione libera il nostro paese non sarà mai veramente democratico.


Egregia Direttrice,
dopo anni di scomparsa del cognome ( e di foto) Rubiconto, in qualità di consigliere comunale della lista civica vogherese Rubiconto Sindaco, dalle pagine del giornale che Lei rappresenta con piena indipendenza dai partiti politici e riconosciuta e seria professionalità, mi viene riferito che questa mattina compaiono alcune dichiarazioni a mio nome.
Credo da modesto e poco acuto lettore che una direttrice con il suo curriculum ed i numerosi meriti professionali acquisiti in passato abbia l’obbligo di riportare notizie vere ed attendibili, o quanto meno verificate.
Come sempre, Rubiconto viene definito consigliere comunale del Movimento 5 Stelle nell’articolo a firma Lodigiani.  Da almeno due anni. Probabilmente c’è stato un errore ripetuto in questi anni poiché l’unico consigliere che firma le proprie interpellanze per conto del Movimento 5 Stelle è il geometra Antonio Marfi.
Il consigliere comunale Rubiconto non è mai stato né lo sarà mai “un grillino”. Inserire me tra gli adepti di questa setta rappresenterebbe una grave offesa per loro prima che per me.
E’ a tutti noto che Rubiconto, essendo un uomo libero, non può appartenere ad un partito che riceve ordini da tale Casaleggio via internet.
Se lei avesse il tempo di commissionare una piccola inchiesta sulla nascita della lista civica che porta il mio cognome nel simbolo potrebbe facilmente acquisire due dati elementari:
1.     La lista civica Movimento 5 Stelle – Rubiconto Sindaco era composta da 20 candidati non appartenenti al movimento riconducibile a Grillo e 10 candidati “grillini” (erano nel meetup di Grillo di Voghera) dei quali negli anni passati nessuno si era accorto.
2.     La lista civica faceva propri i 12 punti della Carta di Firenze, il raggiungimento dei 5 macro obiettivi ( cinque stelle) indicati nei programmi dei “comuni virtuosi” (ogni anno vengono premiati comuni che raggiungono questi obiettivi) ovviamente non grillini ed infine la giusta idea che ogni candidato risultasse incensurato e venisse candidato in non più di due mandati elettorali.
Gli accordi prevedevano che qualora vi fossero stati degli eletti, chi tra i dieci grillini avesse voluto continuare ad impegnarsi nel meet up, lo avrebbe fatto solo distinguendosi chiaramente dalle iniziative messe in atto dalla lista civica.
La lista non doveva rappresentare nessun trampolino di lancio per altre elezioni perché era nata per Voghera ed aveva l’unico scopo di costruire una nuova classe dirigente politica per questa città.
A distanza di un mese dalle elezioni ho ricevuto dal Signor Benzi, candidato “grillino” e organizer del meet up locale la richiesta di cancellare dal simbolo depositato la scritta “Rubiconto Sindaco” perché questa espressione era ormai “anacronistica”.  Anche dalle tessere di quella che doveva diventare un’associazione a supporto della lista civica “venivano eliminate” misteriosamente le parole Rubiconto Sindaco.
Malgrado la popolarità dell’organizer del meetup vogherese (allora venivano registrati più di mille partecipanti) il signor Benzi, dipendente di Casaleggio (società comproprietaria del blog di Grillo) e da me candidato nella lista civica, non riuscì ad entrare nel Consiglio Comunale. Eppure ancora oggi i grillini sostengono che le elezioni sono state vinte grazie a Grillo.
Che questa ipotesi stravagante non abbia nessun fondamento è di facile dimostrazione. Basta vedere la differenza tra i voti dati alla lista di Grillo alle regionali rispetto a quelli presi a livello vogherese. Interessante è vedere anche quanti elettori hanno dato il loro voto di preferenza solo a Rubiconto senza votare la lista.
Ovviamente un uomo libero non può accettare che una minoranza voglia diventare maggioranza violando gli accordi presi prima delle elezioni e ho diffidato i “grillini” ad usare il mio cognome senza peraltro che Grillo potesse togliermelo come ha fatto con Tavolazzi  a Ferrara. Infatti Tavolazzi era iscritto al Movimento 5 Stelle e quindi ha dovuto cancellare dal proprio sito il simbolo di Grillo al contrario di Rubiconto che oggi è l’unico a poter utilizzare il simbolo depositato in municipio prima delle elezioni.
Unico e singolare è l’aver appreso dai giornalisti che Grillo (leggasi Benzi perché non credo proprio che Grillo si ricordasse di una persona che aveva visto due minuti in campagna elettorale) sul suo blog aveva espulso dal Movimento 5 Stelle Rubiconto per aver violato l’articolo del non statuto “uno vale uno”.
Situazione comica. Una persona viene espulsa da una setta alla quale non ha mai aderito senza nessuna giustificazione e senza poter richiederne le ragioni.
Per semplificare è come se il commissario tecnico della nazionale della Spagna mettesse fuori dalla rosa dei titolari Buffon ignorando che questo giocatore è il portiere dell’Italia.
Roba da “oggi le comiche” o da film di Totò.
In conclusione Le chiedo di ricordare ai suoi giornalisti, anche loro tra i migliori sulla piazza in particolare quando titolano “Rissa in un bar, preside Rubiconto nei guai” confondendo l’aggressore con l’aggredito, che a Voghera esiste una lista civica che non è né di Grillo né di Casaleggio né di Benzi né dei grillini.
Questa lista non è riconducibile in alcun modo a Grillo che ho definito in più occasioni “l’uomo più ignorante del mondo” e che molto prima del Financial Time ho individuato come un uomo di una destra populista peroniana.
La lista civica porta il mio cognome e quando in futuro vorrete indicarla siate più precisi scrivendo “Lista civica Movimento Voghera 5 Stelle – Rubiconto Sindaco” o in alternativa “Lista civica- Rubiconto Sindaco”.
Appare superfluo sottolineare che come lei ha omesso di riportare sul  suo giornale per almeno due anni la mia intensa attività di consigliere comunale è nel suo potere continuare a farlo. Chi l’ha messa a dirigere la “Provincia Pavese” certo lo ha fatto riconoscendo i suoi enormi meriti professionali non certo per altri motivi quindi Rubiconto continuerà a volantinare e affiggere manifesti a proprie spese per far conoscere anche ai suoi lettori come si deve fare l’opposizione a Voghera. Una cosa è certa, Se dopo questa lettera che invito a riportare integralmente dovessi ancora vedere associato il mio degno e onesto cognome a Grillo, ai grillini ed alla setta del Movimento 5 Stelle sarei costretto a dare un secondo mandato al mio legale per querelarla ancora per diffamazione.

Pavia, 14 giugno 2012

Dott. Francesco Rubiconto
   Capo gruppo consiliare del “Movimento Voghera 5 Stelle- Rubiconto Sindaco

giovedì 14 giugno 2012

Questa è la locandina che i cittadini dell'oltrepò hanno visto davanti a tutte le edicole il giorno 9 giugno 2012. Titolo che solo la grandissima direttrice della "Provincia Pavese" poteva scrivere. Una giornalista tra le migliori in Europa e forse al mondo. Messa su quella poltrona per meriti, esclusivamente per la propria indipendenza ed il proprio curriculum. Non come in USA, paese nel quale le nomine sono o clientelari o per appartenenza partitica o per la sudditanza dimostrata verso in potentati politici. Un titolo che richiede almeno due lauree nella scuola di giornalismo della Columbia University. L'aggredito e picchiato è diventato aggressore e picchiatore. La verità presentata al contrario. Diffamazione allo stato puro per attaccare un uomo libero e serio che ha sempre messo in evidenza i limiti dell'informazione locale fatta a tanto al peso e sempre ignorando la società civile. Ora si andrà davanti ad un giudice, perché in questo paese c'è una magistratura ancora indipendente, che dovrà stabilire chi ha aggredito chi e chi ha diffamato chi. Aspettiamo con pazienza perché il tempo è un gran signore e alla fine la verità verrà fuori. Ovviamente non si potrà eliminare tutto il fango che ha colpito una persona perbene. Non importa tanto tutti a Voghera sanno che la "Provincia Pavese" continuando a mentire su Rubiconto aumenterà ancora le copie rimaste invendute. A quei titoloni,falsi, infatti, può credere solo Forza Nuova, un concentrato di ignoranza solida. Di certo un magistrato saprà capire bene di chi è la colpa di questo titolo diffamante.

mercoledì 13 giugno 2012

Questo è il manifesto vergognoso esposto dai fascisti vogheresi nella loro bacheca. Per intenderci quelli che hanno fatto mettere la targa di cinque torturatori di partigiani. Quelli che, come è noto a tutti sono dei pacifisti e professano le idee di Gandhi. Ovviamente insieme alla Direttrice della Provincia Pavese saranno denunciati uno per uno. E' superfluo far notare che Rubiconto viene aggredito dalla estrema sinistra (comunisti italiani che ad oggi non hanno ancora espulso una persona iscritta al loro partito né quelli che con lui erano a Pavia nei locali del bar Sottovento ad aggredire un consigliere comunale della lista Rubiconto Sindaco) e dalla estrema destra (Forza Nuova). Non sfuggirà a nessuno che quando un uomo libero e senza padroni dice la verità inizia a dare fastidio ai fascisti ed ai comunisti. Ovviamente di comunisti buoni ce ne sono stati. Basta ricordare Berlinguer per tutti. Di fascisti che non dovessero vergognarsi delle proprie azioni non ne ho, ad oggi, ancora incontrati. Per quanto riguarda la vergogna è inutile insistere: la vergogna la dovrebbero provare questi piccoli ignoranti fascisti per questo manifesto esposto nella bacheca dei più ignoranti d'Italia. Senza contare la vergogna che dovrebbero provare per le migliaia e migliaia di onesti italiani che hanno torturato e massacrato durante l'avvento al potere del loro idolo, tale Benito Mussolini. Malgrado i fascisti ignoranti l'Italia ce la farà.


lunedì 11 giugno 2012

Il titolo della "Provincia Pavese" pubblicizzato davanti alle edicole era: "Rissa al bar, il preside Rubiconto nei guai". Titolo che non coincide con l'articolo scritto all'interno. Diffamazione e calunnia? Decideranno i giudici perché finché avrò un solo filo di vita non mi fermerò fino a quando un magistrato non mi dirà che non ho ragione. Costi quel che costi la Direttrice di questo giornale dovrà rispondere di quello che ha fatto scrivere. Ovviamente è inutile ribadire che la Provincia Pavese ha sempre fatto scomparire le notizie e le foto che riguardano Rubiconto consigliere comunale di opposizione. E le ha trovate subito quando ha voluto scrivere strumentalmente "Preside Rubiconto nei guai". Chissà perché. Sarà mica che la casta dei giornalisti della "Provincia Pavese" si è sentita offesa dal fatto che il consigliere Rubiconto ha chiesto e ottenuto l'eliminazione di un privilegio che prevedeva il posto gratuito in piazza Duomo per cinque auto per 365 giorni all'anno domeniche comprese? No, tutto per libera informazione. Perché come è noto la direttrice è seduta su quella seggiola per il suo curriculum, la sua grande indipendenza, la sua infinita professionalità. Si per tutto questo, proprio come capita negli USA. Ed infatti noi chiamiamo la Provincia Pavese il New York Times della provincia di Pavia. Si perché da tutto il mondo vengono a Pavia per imparare come si può fare il vero giornalismo. Viva l'Italia che esporta all'estero tante e tali competenze.

domenica 10 giugno 2012

Un giornale come la Provincia Pavese meriterebbe di non essere acquistato da nessuno. E così sarà nel prossimo futuro. Sono convinti di fare buon giornalismo e scrivono "Rissa al bar, preside nei guai". Era una rissa o una aggressione? il dito slogato era stato determinato da chi era stato aggredito o da chi aveva dato decine e decine di pugni sul corpo di quest'ultimo? E preside nei guai perché? L'aggredito che era in quella sede invitato dal segretario cittadino in qualità di consigliere comunale è nei guai come preside? Cosa c'entra. E come è possibile infangare il nome di una persona perbene quando nell'articolo viene sostenuto proprio il contrario. Vergogna, e se diminuiscono le copie acquistate siamo tutti più contenti perché una informazione così è palesemente non obiettiva. E la cosa strana che questi giornalisti trovano tutto questo ben fatto e professionale. Ma in questa città ed a Voghera ci conosciamo tutti e presto sapremo come si sono svolti veramente i fatti. Intanto da domani nei guai ci sarà la più grande giornalista vivente, paragonabile solo all'ultimo premio Pulitzer cioè la Direttrice della Provincia Pavese. Si perché non avrò pace fino a quando non la vedrò condannata per diffamazione e calunnia nei miei confronti. Pensare che nel suo stipendio ci sono anche i miei soldi visto che questo giornale vive solo grazie al finanziamento pubblico alla casta dei giornali che negli Stati Uniti d'America se non vendono copie chiudono. A noi tocca mantenere anche questi bravi professionisti.

Una vera vergogna il titolo della "Provincia Pavese". Parla di rissa anziché di aggressione, parla di preside nei guai e al processo vedremo chi è veramente nei guai, fotografa un individuo con il gesso dimenticando che è stato messo per una slogatura al dito: difficile pensare che Rubiconto gli abbia tirato e slogato il dito, più facile pensare ad una slogatura causata dalle decine e decine di pugni dati sulle spalle e sul fianco sinistro e sulla testa di Rubiconto. Ho sempre ritenuto che i giovani occorre trattarli con severità senza mai danneggiarli. Ho ricevuto almeno una trentina di denunce tutte da politici di destra e di sinistra (ad oggi senza fare tanta pubblicità sui giornali sono sempre stato assolto) e ne avrò fatte due in tutta la mia vita. Ad un giovane anche il più ignorante mai avrei fatto una denuncia perché una condanna può rovinare una vita. Ma adesso si andrà fino in fondo affinché un giudice ci dica se si è trattato di una rissa o di una vile aggressione di un padre davanti alla propria figlia scossa che voleva solo partecipare ad un evento culturale e acquistare un libro. Ed io stesso mai avrei partecipato a quell'evento se non avessi ricevuto l'invito del segretario del PD cittadino che io ho sempre apprezzato. L'odio seminato da partiti come i comunisti italiani che stranamente erano anche tra i testimoni del processo tra Vitellini e Rubiconto determina in menti deboli reazioni aggressive. Una vera vergogna che un partito (comunisti italiani) finanziato dai contribuenti italiani possa tenere tra le proprie file una persona così. E questo ci riesce a far capire il degrado dei partiti politi in Italia che di peggio hanno solo i grillini. Di certo un militante del PD o dell'UDC che avesse effettuato una tale aggressione sarebbe stato espulso nel giro di due giorni. Ma si sa per i comunisti italiani il muro di Berlino non è mai crollato. Per fortuna sono rimasti in dieci in tutta Italia e se questa è la qualità dei militanti alla prossima elezione rimarranno in tre. Io 'mammete e tu.


Botte nel locale, il preside querela

Rubiconto: «Sono stato aggredito, i testimoni lo confermeranno»





PAVIA «Vengo spesso attaccato, ma di solito non querelo mai». Ieri mattina, però, Francesco Rubiconto, preside della scuola media Plana ha cambiato idea. Il dirigente scolastico, che è anche consigliere comunale per la lista Voghera cinque stelle, ha trascorso diverse ore in questura. E’ uscito dagli uffici con in mano una denuncia per lesioni, ma promette che farà anche una richiesta di risarcimento per danni all’immagine, «visto il mio ruolo di preside». La denuncia contiene la versione di Rubiconto della lite con Vincenzo Roselli, militante dei Comunisti italiani, avvenuta giovedì sera al Sottovento, durante la presentazione del libro su Formigoni. Rubiconto, che è stato a sua volta denunciato da Roselli, spiega di essere stato «vittima di una vera e propria aggressione, quando il dibattito era ormai finito. Prima sono stato insultato – racconta il preside –. Poi ho ricevuto una testata che mi ha fatto cadere gli occhiali. Nel frattempo sono arrivati altri due: a questo punto quel giovane si è sentito ancora più sostenuto e mi ha sferrato calci e pugni ovunque, mentre io cercavo solo di proteggermi». Vincenzo Roselli, però, ha una mano ingessata per una lussazione: «Forse per i pugni che mi ha dato. Mi arrivavano da tutte le parti. Ci sono tanti testimoni che potranno confermare la mia versione quando ne discuteremo a processo». (m. fio.)

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dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...