sabato 20 agosto 2011

E domani si va avanti a smascherare questi grilletti amburghesi, anzi grilletti vogheresi.

Se questo è il nuovo che avanza meglio tornare indietro. Se questi sono moralizzatori meglio essere corrotti. Se questi sono democratici meglio essere fascisti. Se questi sono competenti meglio essere incompetenti. Se questi sono innovativi meglio tornare al tempo delle pietra. Se questi sono i grillini meglio essere tutto fuorché grillini.

Il grande comunicatore Casaleggio ha pubblicato un documento che fa piangere. Se non si trattasse di elucubrazioni ci sarebbe da morire dalla noia

Prometeus - La Rivoluzione dei media

E questo accade a Reggio Emilia. Ai giornalisti della Provincia Pavese non sono arrivati i computer: non vedono e non sentono, proprio come i grillini

Il “golpe” della Casaleggio e di Beppe Grillo sul MoVimento

Questo arriva da Torino. Scelgono i coordinatori nazionali in incontri segreti. Grillini peggio di Berlusconi. Almeno lui pubblicamente dal predellino

Riassunto delle puntate precedenti della soap: la novità di Grillo-Casaleggio che arriva dal MoVimento 5 Stelle è quella di aver nominato 4 coordinatori nazionali dall'alto, come sistematicamente pare stia avvenendo nel MoV per questo genere di scelte, senza consultare nè informare nessuno, ma attraverso incontri "segreti" di Grillo e Casaleggio aperti agli eletti + qualche non eletto evidentemente "fidato", alla faccia dell'orizzontalità ed assenza di leaders. Incontri dove sarebbero vietate le riprese, alla faccia della trasparenza: http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/boards/thread/12466751/0/. La notizia dell'incontro del 18 giugno a Milano dove sarebbero stati presentati i 4 coordinatori nazionali "di fiducia" di Grillo/Casaleggio arriva sul forum piemontese, due giorni dopo l'incontro, perchè il consigliere regionale piemontese Davide Bono e il consigliere comunale di Torino neo-eletto Vittorio Bertola si scannano.

Qui: http://forum.piemonte5stelle.it/viewtopic.php?f=30&t=1161

La notizia fa il giro d'Italia e assume, in poche ore, rilievo nazionale nel MoV5Stelle.

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"PS: mi permetto una piccola stoccata, tralasciala pure se rischia di inficiare il dialogo costruttivo. Sarà un caso che, tra tutti, Grillo ha scelto te, che hai queste idee grillo-centriche, in totale buona fede?"

(Fabio Alemagna - http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/messages/boards/thread/12726241/70#45997111)

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[Preciso che i grassetti sono miei]Questa "piccola stoccata" che Alemagna rivolge a Vittorio Bertola è, secondo me, una delle chiavi cui bisogna dare importanza.

A Torino ricordiamo bene come VB fosse tutt'altro che un "fedelissimo" al Papi-Grillo fino a che non arrivò tutt'a un tratto l'accordo tra le parti con Davide Bono, consigliere regionale piemontese, che anzichè scrivere di "peperonate" incattivito verso di lui (http://www.facebook.com/notes/davide-bono/del-movimento-lanarcolibertarismo-20-e-la-peperonata/423154149792), lo accettava improvvisamente come suo pupillo promuovendone la campagna elettorale comunale. E così il gruppo consiliare regionale piemontese usava la sua visibilità per dirottare il progetto politico nato nel 2007 da un gruppo di attivisti "troppo ligi" ai principi di democrazia partecipativa ed orizzontalità, "troppo propensi a denunciare alla cittadinanza in rete e alla stampa" le distorsioni, "troppo noiosi e rigidi" nel volere rispettata in modo egualitario qualche regoletta di gestione interna che garantisse equità e rispetto di quei "principi", e muoveva allora le sue pedine ed amicizie per far "vincere" sul territorio il gruppo capeggiato da VB sia trovandogli una ventina di "amici" per costituire la lista (gente mai vista a una riunione del gruppo comunale in tre anni, ma utile per far numero e conosciuta in ambito regionale da Bono&co), sia ostacolando il gruppo "dissidente" con bannaggi e censure, lesioni d'immagine (Bono che dice in tutti i post e interviste che "sono un gruppo di infiltrati pagati dal PD, psicopatici,..", certo, non ha giovato così come il rifiutare qualsiasi confronto aperto e pubblico) e boicottandone gli strumenti di lavoro cancellando più volte gli account fb, gmail, youtube,

- è di questi giorni la notizia che Fabrizio Biolè, l'altro consigliere regionale piemontese, ammette, finalmente, di aver "provveduto", chiedendone conto a Bono mentre si litigano per "il tour di recall degli eletti" (http://www.facebook.com/photo.php?fbid=230251447003840&set=o.100583746691512&type=1&theater) e trovando poi, anche in questo caso, un'improvvisa pace - che nessuno si preoccupi! Come? naturalmente cancellando il tour di recall che si diceva sarebbe stato fatto ogni sei mesi e che qui si son sempre rifiutati di fare e non è mai infatti avvenuto -

oscurando siti (la ditta di Vittorio Bertola aveva un contratto di hosting web per tenere il sito del movimento torinese appoggiato sul proprio server, ma non si è fatta cruccio di oscurare il sito contravvenendo ad esso e senza concedere nè preavviso - a meno che il dictat di Bono pervenuto a mezzo forum non fosse da prendersi come tale, ma le regole contrattuali dicono tutt'altro - nè fornire, ancora oggi e dopo reiterate richieste, copia di backup dei contenuti - per esempio, di tutti i verbali che su quel sito erano pubblicati - come ogni azienda è tenuta a fare col cliente).

Ebbene, questa - mi si dirà - è noiosa (?) storia torinese ed inoltre ben sappiamo che Grillo-Casaleggio, sotto silenzio, han fatto comunque sparire la lista "dissidente" che lavorava dal 2007 (http://www.facebook.com/home.php?sk=group_100583746691512&view=doc&id=101656009917619) e quindi non ci fu in verità bisogno di alcuna concreta "vittoria" di un gruppo su un altro, poichè non si permise nemmeno competizione (nonostante che BG avesse scritto sul blog un PS ad hoc dicendo che "in caso di più liste su un territorio ci sarebbero state primarie e avrebbero deciso i cittadini del territorio", non Casaleggio), ma visto che il nostro Vittorio Bertola è reduce dall'aver acquisito, oltre al mandato di consigliere comunale, anche il faticoso impegno di essere uno dei quattro cosiddetti coordinatori nazionali di fiducia di Grillo-Casaleggio, forse un po' di informazione sulle dinamiche che l'hanno portato dove sta aiuta qualche ragionamento di più ampio respiro. E vengo al dunque.

Appena è nata dal basso la proposta di un incontro nazionale degli attivisti "non mediato/gestito da BG" (http://www.facebook.com/home.php?sk=group_227190490629231&ap=1) e quando Beppe ancora manco sapeva cosa si volesse organizzare (non si sa di preciso a tutt'oggi), ecco che ha tirato fuori uno dei suoi "ps" sul blog: cosa preziosa e da non sottovalutare visto che per ricevere una qualsiasi forma di risposta, comunicazione o informazione c'è chi deve aspettare mesi o anni (per esempio persino per poter portare a compimento l' iscrizione alla super-piattaforma rivoluzionaria che dovrebbe consentire un giorno la democrazia diretta e alla quale esistono bug - ? - per cui gente, casualmente "scomoda", rimane in loop da mesi su "carica documento-documento accettato-ricarica documento", non potendo di fatto vedersi "certificare" il proprio profilo).

Un "ps" dove, quantomeno prematuramente, ci si affretta a dire che nessun coordinamento e incontro nazionale è accettato. Come se fosse, appunto, Grillo ad avere il potere di delegittimare i cittadini attivi del MoV.

E quel ps dovreste-dovremmo farglielo pagare caro, farglielo spiegare bene, perchè non sono tante le cose scritte in pubblico dove Grillo, di fatto, contraddice la natura del MoVimento così come da lui impostata. Tutt'altro: le comunicazioni di questo genere avvengono sistematicamente in forma privata con tanto di "diffide" dal rendere pubbliche e le documentazioni attestanti le scelte di Grillo/Casaleggio in contro-tendenza, quando non in completo contrasto, con la natura di democrazia dal basso e trasparenza e orizzontalità; e le eventuali videoriprese di incontri più o meno pubblici (http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/boards/thread/12466751/0/); e denunce di quanto accade legate al nome o simbolo del MoVimento. Per esempio, per capirci, quando la lista torinese è stata fatta sparire - ovviamente parlo di quella nata nel 2007, non di quella attuale di Bertola - Grillo si è guardato bene dallo scrivere mezza riga nonostante le nostre ripetute richieste di rendere pubblica la sua decisione, piuttosto persino rendendola nota con la motivazione falsa che è stata addotta a giustificazione della mancata (o meglio "ritirata") certificazione.

E' solo attraverso la pressione mediatica e il far saltar fuori le distorsioni (è più famigliare chiamarlo "fiato sul collo"?) che si può pensare di far valere la forza sana e realmente "nuova" del MoVimento 5 Stelle e riprenderselo per quello che doveva essere, altrimenti la strada è chiara da troppo tempo così come il baratro in cui si finirà ed è sempre quella in cui ci sono e saranno i nominati dall'alto e pratiche tutt'altro che trasparenti e coerenti con "la teoria". Che poi si prometta "democrazia dal basso" o "meno tasse per tutti", a quel punto, poco cambia. Certo, ci si può "accontentare" di promesse programmatiche più rispettose dell'ambiente rispetto a quelle di tanti partiti tradizionali, ma non veniamoci a parlare di metodo politico nuovo, di (ritorno alla) democrazia, rivoluzioni, alternativa, nuovo che avanza. Non abusiamo della pazienza, della speranza, della fiducia e dell'impegno dei cittadini che, come sappiamo, sono già fin troppo esausti e disillusi dalla politica delle finte promesse che nasconde i soliti intrallazzi fatti dietro il bancone dal quale in faccia si offre tutt'altro da ciò che nel retro-bottega si organizza, non curandosi di prenderli in giro alle spalle.


Non per niente - ed anche questo, nel quadro, è piuttosto esaustivo - dai resoconti dell'ultimo raduno segreto Grillo-Casaleggio-Eletti(+qualche non eletto "fidato"), incontro nel quale sarebbero stati nominati questi coordinatori nazionali, emerge un altro dato: Casaleggio, guardacaso, avrebbe messo in guardia sul forte "pericolo" generato da quei brutti e cattivi che vogliono scindere Grillo dal MoVimento e blablabla. Cosa a cui in questo periodo bisognerebbe stare particolarmente attenti, diffidare. Questo, a mio avviso, serve per creare allarmismo e pararsi "il cosiddetto" a priori - due pratiche, per altro, che a certa politica non sono certo nuove; per giustificare come "emergenze" eventuali prese di posizione contrarie ai principi di orizzontalità e trasparenza senza gettare troppo scalpore e per blaterare del nulla. Per quale motivo sarebe, infatti, non meglio precisatamente "pericolosa" una "scissione" che è Grillo stesso ad aver sbandierato, dalla notte dei tempi, a tutti i mass media e a tutti i cittadini in campagna elettorale, dicendo 'il MoVimento sono loro, non io', 'il mio ruolo è solo di detonatore', 'io non decido niente, la democrazia e la novità sono la rete e sono questi ragazzi giovani, incensurati, sul territorio'...blablabla? Questo, ovviamente, Grillo e Casaleggio, non ce lo esplicitano e gli eletti non lo chiedono. Analogamente i 4 coordinatori nazionali nominati non riconsegnano la nomina alla democrazia in rete o, comunque, al MoVimento; non chiedono spiegazioni precise sul loro ruolo nè di definire meglio e pubblicamente cosa s'andrà a intendere con "coordinatore nazionale" di qui in avanti - in modo da avere e dare garanzie - e come questo possa non cozzare affatto con la paura espressa qualche tempo fa dai casaleggesi di "elementi tra gli eletti-portavoce e 'la base' che potrebbero, a livello di comunicazione, rimandare il pensiero ingenuo dei cittadini ad una struttura partitica" (addirittura in certi periodi e in certe città furono un problema associazioni, che tenevano qualsiasi ruolo a rotazione, pure il verbalizzante e l'assistente, e che avevano puro ruolo organizzativo di campagna elettorale e giocando su questo si fecero i primi tentativi di bloccare liste di cittadini in favore di altre).

I coordinatori-eletti non chiedono nemmeno di dare l'incarico di coordinatore nazionale a qualcun altro o quantomeno di valutare prima le competenze in campo a livello nazionale con criteri obiettivi e uguali per tutti: l'unico requisito cui corrispondere per l'ottenimento dell'incarico di coordinatore nazionale del MoVimento5Stelle è "la fiducia di Casaleggio"? Si fidano di Bertola e altri tre eletti tra tutti i movimentisti italiani? E chi ha deciso, comunque, che questi ruoli di coordinamento nazionale pure laddove, ingenuamente, fossero da considerarsi meramente "tecnici", funzionali a gestire database di dati (che poi sembrano essere - attenzione! - dati relativi a temi importanti che dovrebbero reggere, consolidare e costituire il MoV ossia il programma, la gestione informatica,...), vadano affibbiati sulla base delle preferenze fiduciarie di Casaleggio e non, per esempio, piuttosto su quelle del MoVimento di migliaia di "uno"(-vale uno) che il MoVimento, con marchio BG, glielo portano avanti in tutta Italia mettendoci la faccia e che dovrebbero, semmai loro, avere qualche garanzia in più (visto che già non ne hanno nessuna legale a differenza di BG)?

I coordinatori-eletti non pongono domande, sembrerebbe, sull'opportunità di una scelta del genere fatta in questo modo e sulla coerenza, da più punti di vista dubbie, sia a livello di comunicazione politica (interna ed esterna), sia relativamente alla questione "doppi incarichi": se ognuno vale uno, il MoV non vuole generare leaders e gode di competenze elevate al suo interno - abbiamo fior fior di informatici, blablabla" ripete BG un giorno su due ai mass media - è quantomeno strano che proprio i portavoce debbano essere incaricati anche di questo ruolo (oltrechè essere un po' fuori luogo viste le cariche che ricoprono e visto che potrebbe parlarsi in qualche caso anche di una sorta di conflittuccio di interessi). Non un coordinatore dei quattro, a quanto pare, che alla "nomina" abbia invece risposto a Beppe Grillo-Casaleggio dicendo "tu dovevi essere il detonatore, non il burattinaio: stiamo perdendo/cambiando l'identità del movimento?". Non uno dei quattro "di fiducia" che abbia "disobbedito al capo".

Non uno che al Casaleggio che risponderebbe con "certi toni" a Davide Bono (http://forum.piemonte5stelle.it/viewtopic.php?f=30&t=1161&start=10#p13050) prende e mette a tacere Casaleggio chiedendogli maggiori delucidazioni, allora, sul ruolo di questa ditta che sempre è stato oscuro non che oggetto di aspre critiche e perdita di credibilità per il MoVimento e per chi territorialmente la fiducia - degli elettori - se la deve conquistare.

Niente di tutto ciò. I quattro neo-coordinatori nazionali "di fiducia", accettano senza troppe discussioni.

Tutto questo non è considerabile frutto di un "errore" perchè sono cose viste e riviste in questi anni di MoVimento e sempre più chiare e nette via via che si va avanti e che le pecore stanno zitte a ogni passetto in direzione opposta alla democrazia partecipativa-orizzontalità-trasparenza-coerenza che "lo Staff" (o dovrei dire "segreteria di partito"?) del MoV5Stelle, compie.


venerdì 19 agosto 2011

Guardate cosa succede a Napoli. E questi grillini vi sembrano che sappiano che cosa è la politica. Povera Italia, Povera Patria mia.

questo il link ad una discussione nel gruppo di Napoli

Il mistero del link sparito. Improvvisamente il link stato inattivato. Ma noi avevamo tenuto una copia: i grillini furbetti

Nei giorni scorsi avevamo messo sul Blog una lettera di un consiglierecinquestelle che mandava a quel paese Casaleggio, il capo del signor Benzi.


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    Consigliere CinqueStelle | 14.08.11 18:29 | Reply

    Lettera aperta a Gianroberto Casaleggio
    Sono un consigliere comunale del MoVimento5Stelle,
    uno di quelli che hanno colto l'invito di Beppe Grillo a: "rischiare qualcosa di proprio".
    Ho messo in gioco il mio tempo, la mia professione, la mia vita. Per i prossimi cinque anni e per sempre. Quando l'impegno sarà terminato, sarò un po' più vecchio e verosimilmente con meno opportunità. Nel frattempo avrò compromesso quel poco che avevo costruito, ed avrò percepito qualche centinaio di euro al mese di gettone di presenza. Forse. Se il comune disporrà delle risorse necessarie per pagarmeli, perchè oggi neppure questo pare più scontato.
    Forse sarò anche riuscito a dare il mio contributo per cambiare un po' in nostro Paese. E questo mi permetterà di guardarmi allo specchio senza problemi.
    Voglio subito mettere in chiaro lo scopo di queste righe.
    Dopo un doveroso ringraziamento per quanto di buono fin qui costruito, che non è poco. E' molto.
    Voglio dirti questo, dal profondo del cuore. Vaffanculo. Vaffanculo a te ed ai tuoi deliri.
    Premesso questo, ti illustro alcune delle ragioni per l'invito che ti ho appena rivolto. E prendo come spunto solo il recente comunicato politico numero 45.
    Capisco e condivido la preoccupazione circa l'eventualità che il MoVimento si trasformi in partito. Non condivido affatto gran parte degli strumenti e dei metodi fino a qui utilizzati per evitare che questo accada, i cui tratti principali sono presenti nel comunicato stesso.
    Primo. La selezione dei candidati.
    L'avete già presa in culo con Luigi de Magistris e Sonia Alfano.
    Aforisma popolare applicabile: "Nella testa non entra e nel culo va largo".
    Il principio che chiunque possa candidarsi è sacrosanto.
    Le elezioni comunali e regionali dimostrano che questo è il processo cardine. Sbagli i candidati, ed il danno te lo porti dietro per anni.
    Inverti i criteri di selezione della classe politica ed avrai rivoluzionato il Paese.
    Non esiste un metodo infallibile. Tuttavia, nessun metodo, porta sicuramente a degli effetti gravi.
    Il metodo che è stato utilizzato un po' in tutta Italia è quello della partecipazione, ossia, ancora una volta, metti in gioco qualcosa di tuo. Fallo e sarai candidabile. Ritrovati assieme ad altri a fare qualcosa per il MoVimento e per la comunità. Potrai essere valutato, misurato e candidato da chi con te lavora.
    Ora, semplicemente ignorare che questo sia accaduto, è un atto di pura idiozia oltre che di prepotenza, ed offensivo nei confronti delle migliaia di persone che, come richiesto, hanno messo qualcosa di loro.
    Prima regola del management: "Se non sai come fare, chiedi aiuto".
    Se non sei in grado di elaborare un processo di selezione dei candidati accettabile, chiedi aiuto. Ma non procedere ciecamente come nulla fosse accaduto fino ad oggi. Non è così.
    Secondo. I filtri rispetto alle candidature.
    Sono un dirigente di un partito tradizionale. Chiedo ai miei tesserati di escriversi al Blog. Spingo su un mio uomo e lo faccio diventare un candidato del MoVimento. Le migliaia di simpatizzanti e di attivisti di cui sopra, voteranno per un candidato di un partito tradizionale.
    A livello locale questo rischio è stato mitigato con una semplice contromisura, facendo leva sulle conoscenze interpersonali. Non poteva accadere, almeno non diffusamente, che un uomo di un altro partito diventasse un candidato del MoVimento. Dal monitor del tuo computer come pensi di risolvere questo problema? Ed anche se te ne accorgessi, con quale criterio poi potresti rifiutare una candidatura? Perchè il candidato ti sta sui coglioni?
    Terzo. La sicurezza del voto elettronico.
    Chiunque desideri dilettarsi in attacchi alla piattaforma in uso, e disponga delle necessarie competenze (e là fuori è pieno di hacker pronti a vendere i loro servizi) può divertirsi un mondo nel variare i risultati del voto online a piacimento. Ma a parte questo. Perchè migliaia di persone che aspirano a cambiare il proprio Paese dovrebbero fare affidamento su pochi individui dipendenti di una società privata? Qui si sta lavorando per il futuro, che passa attraverso i sacrifici di tanti attivisti. Non è più un diletto di pochi.
    Quarto. I criteri di ammissibilità. "... o non abbia esercitato due mandati, anche se interrotti."
    Per quanto ne sappia io, Giovanni Favia è l'unico attivista di spicco in queste condizioni. Pochi mesi di amministrazione comunale, attualmente consigliere regionale. Non potrà candidarsi. Ora Giovanni Favia potrà stare sui coglioni a parecchia gente. A me personalmente non è mai stato simpatico. Ma da qui ad affinare un principio a suo svafore, buon senso vorrebbe che ne passasse.
    Chi si è trovato ad organizzare una, due oppure tre elezioni in sequenza stretta, sa perfettamente che le risorse umane di qualità sono limitate. E non perchè si cerchino individui con caratteristiche al di fuori della norma. Ma perchè, dato un gruppo di possibili candidati, si cerca sempre di premiare il merito, la competenza, l'impegno ed altro. Principi che sosteniamo da anni e che dobbiamo applicare innanzitutto al nostro interno.
    Ora può bene verificarsi che un candidato "consumi" due mandati in pochi mesi. Un comune è commissariato, un governo cade. Magari è pure una persona valida. E noi ce ne priviamo per quale ragione logica? Non sarebbe più opportuno utilizzare il vincolo di due mandati come semplice linea guida ed invece i dieci anni di ruolo istituzionale come limite massimo? Oppure ci piace proprio darci le clavate sui coglioni alla Tafazzi?
    Ma soprattutto, chi cazzo sei tu per fissare, di fatto, un nuovo vincolo – o una sua variante - senza chiedere il parere di almeno alcune delle migliaia di persone che compiono sacrifici da anni?
    Quinto. Lo stipendio dei deputati e dei senatori del MoVimento
    Non spetta a te deciderlo. Spetta al MoVimento ed anche a te in qualità di singolo – oppure uno vale uno solo quando fa comodo?
    Come è stato fatto per le elezioni regionali. E come è ragionevole farlo. Per esempio, dopo avere valutato gli stipendi dei necessari collaboratori, che andranno inquadrati con regolare contratto, finalmente. E magari serviranno diecimila oppure ventimila euro per questo. Chi di noi è impegnato nelle istituzioni, sa bene che serve aiuto. E che non sempre è possibile trovarne su base volontaria. E magari non è neppure giusto, oltre una certa misura. Dunque serve denaro per pagare queste persone. E già abbiamo rinunciato ai rimborsi elettorali. Le paghi tu?
    Sesto. L'accettazione delle condizioni.
    Serve un contratto fra due parti. Dove in mancanza del rispetto delle condizioni accettate, una parte ricorra in giudizio per sottrarre le risorse percepite in violazione del contratto. Con prelievo diretto nel conto corrente su cui vengono accreditati gli emolumenti. Chi è la controparte del candidato? Gianroberto Casaleggio? Non è forse giunto il momento di dotarsi di una struttura giuridica di supporto? Se, tocchiamoci i coglioni, Beppe Grillo dovesse subire un infarto e rendere l'anima a Cristo, perchè noi attivisti dovremmo sottostare al tuo diktat per potere avere in uso il marchio MoVimento5Stelle Beppegrillo.it?
    Settimo. Il Non Gruppo Parlamentare ed i Non Portavoce.
    Avere abusato di sostanze psicotrope in età giovanile non è un peccato dal quale non ci si possa mai redimere. Farne pagare le conseguenze a migliaia di persone è invece grave.
    Il regolamento parlamentare rende obbligatoria l'iscrizione ad un gruppo per ogni membro della Camera e del Senato. Gli eletti del MoVimento possono alternarsi per periodi di tempo prestabiliti di fronte ai media. E non serve chiamarli Non Portavoce. Non stai più divertendoti in solitario. Devi rendere conto di quello che scrivi a tutto il MoVimento. Smettila di scrivere troiate.
    Ottavo. La Rete.
    La rete è uno strumento. E può certamente essere un obiettivo che, un giorno, venga usata da tutta la popolazione italiana. Già succede in altri stati nel mondo. Ma i risultati elettorali sono stati ottenuti perchè dei volontari sono andati in mezzo alla gente, nelle piazze ed ovunque, mettendoci la loro faccia ed il loro impegno. E quindi con il contatto fisico con le persone, che nessuna tecnologia potrà mai sostituire. Questo è vero oggi, sarà vero domani ed anche nel 2013. E l'affermazione continua che vi sia una relazione causa-effetto fra la diffusione della rete ed i risultati elettorali, è un'altra controprova degli abusi giovanili di cui sopra.
    Nono. I cittadini si fanno Stato.
    Per questo, non è utile che ai partiti si sostituisca una Srl oppure una Spa con pochi soci. Fai un passo indietro ed aiuta a costruire una struttura organizzativa che possa realizzare, quanto più possibile fedelmente, i principi che tutti abbiamo condiviso ed accettato.
    Decimo. Uomini e donne alla camera ed al senato.
    Principio sacrosanto. Nella pratica, se mandi una persona comune senza preparazione alla camera, oppure al senato, sei un idiota. E quale può essere l'ambiente più formativo se non un consiglio comunale oppure regionale dove gli attivisti del MoVimento possono supportarti, aiutarti e controllarti? La formazione è irrinunciabile per non mandare dei perfetti incapaci nelle istituzioni centrali. Se scrivi simili idiozie è semplicemente perchè non hai partecipato a nulla di quanto è stato fatto negli ultimi tre anni dal MoVimento. E non hai neppure l'umiltà per ascoltare chi lo ha fatto.
    Gianroberto Casaleggio, vaffanculo.
    Un consigliere del MoVimento5Stelle.
    P.S. Ti sfido. Ti sfido a mettere ai voti i dieci punti qui riportati fra gli attivisti del MoVimento. Fatti consegnare l'elenco degli attivisti da tutti i Meetup d'Italia che abbiamo partecipato alle elezioni. Fanne un elenco. Affidalo ad una società terza. Fai in modo tale che il voto sia assolutamente anonimo. Chiedi chi è d'accordo e chi è contro. Diffondi i risultati.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...